Rimini città di mare e vacanze

Le principali attrattive

Arco d'Augusto

Venne costruito nel 27 a.C. per decreto del Senato romano allo scopo di onorare Ottaviano Augusto per aver restaurato la via Flaminia e le più importanti strade d'Italia.


Arco D'Augusto - Rimini
Il monumento si presenta oggi isolato, come grande arco trionfale: in origine univa alla funzione celebrativa quella di monumentale porta urbica, perché era inserito nelle mura della città ed affiancato da due torri lapidee. La merlatura medievale che lo incorona risale al X-XI secolo.

Ponte di Tiberio

Al termine del corso d'Augusto si fuoriesce dalla città romana attraverso un grande ponte in pietra d'Istria, detto di Tiberio, ma in realtà iniziato sotto l'imperatore Augusto e terminato da Tiberio (tra il 14 e il 21 d.C.)

Ponte di Tiberio Rimini
come risulta dall'iscrizione scolpita sulle due fronti interne del parapetto. Mentre l'Arco d'Augusto conclude trionfalmente la via Flaminia, questo ponte segna l'inizio della via Emilia.

Tempio malatestiano

Il tempio, fino al 1447, era una modesta chiesa francescana. Venne scelta dai Malatesti come luogo per la loro sepoltura: da qui la decisione di Sigismondo Pandolfo di farvi costruire una grande cappella e poi di trasformare radicalmente tutta la chiesa. All'interno fu riformata dal veronese Matteo de' Pasi mentre all'architettura dell'esterno mise mano Leon Battista Alberti, che ideò un rivestimento marmoreo di nuovissima concezione. Purtroppo il tempio rimase incompiuto proprio nella sua parte più significativa, cioè nella rotonda cupola che doveva concluderlo.
Tempio Malatestiano - Rimini
La costruzione venne interrotta per mancanza di fondi da parte di Sigismondo. All'interno del tempio, nella seconda cappella a destra è custodito un affresco di Piero della Francesca, raffigurante Sigismondo Pandolfo Malatesta inginocchiamo davanti a San Sigismondo. Nella terza cappella a destra è invece collocato il grande crocifisso su tavola dipinto da Giotto intorno al 1312. Di notevole valore artistico anche gli angioletti musicanti scolpiti da Agostino di Duccio, la Cappella dei Pianeti, così chiamata per la raffigurazione dei segni zodiacali e dei pianeti corrispondenti, e la Cappella dei Caduti, con un bel portale marmoreo con quattro eroi biblici.

Castel Sismondo

Iniziato nel 1437, fu concepito come palazzo e fortezza insieme, come sede per la corte e la guarnigione e come segno di potere e di supremazia sulla città. Ha subito notevoli trasformazioni nel XVI secolo e nel 1826, quando furono abbassate alcune torri, distrutta la cinta muraria esterna, colmato il fossato.
La costruzione, con le poderose muraglie a scarpa, ha conservato intatto tutto il suo fascino; ora ospita le manifestazioni musicali della Sagra Malatestiana. Vedi Castel Sismondo.




Chiesa di San Giuliano (via San Giuliano)

Nel borgo antico di San Giuliano, si trova la chiesa omonima. Già chiesa benedettina, nota fin dal IX secolo, ricostruita nel XVI secolo. All'altar maggiore custodisce una grande pala di Paolo Veronese (1588) e nella terza cappella a sinistra un polittico di Bittino da Faenza (1409).

Porta Gervasona e Mura Malatestiane

(via Madonna della Scala) 
La porta è del 1753, ma le mura che l'affiancano e che cingono tutto il borgo San Giuliano appartengono al XV secolo.

Chiesa della Madonna della Scala

(via Madonna della Scala) - Costruita nel 1611 e più volte restaurata. Conserva sull'altare una Madonna dipinta nel 1608 da Alessandro Codrini.

Mura Medievali (via Bastioni Settentrionali ed oltre)

Furono costruite nel XII-XIII secolo, ma più volte restaurate, specialmente nel XV secolo.

Arco di Francesca (via Bastioni Settentrionali) – È così popolarmente denominato l'arco gotico che costituiva la porta urbica prossima al Marecchia, ora ridotta a rudere parzialmente interrato. Nel XV secolo si chiamava Porta Galliana.

Palazzo Briolini (corso d'Augusto) - Costruito fra il 1508 e il 1510 dalla famiglia Monticoli. Ha subìto numerose modifiche ed è stato gravemente danneggiato dalla guerra.

Chiesa di Santa Maria ad Nives - sala mostre (corso d'Augusto) - Annessa originariamente all'antico ospedale, è stata rifatta nel XVIII secolo e restaurata nel 1987.

Chiesa dei Servi (corso d'Augusto) - Di origine trecentesca, è stata rifatta nell'ultimo quarto del Settecento su progetto di Gaetano Stegani e con stucchi di Antonio Trentanove.

Palazzo Garampi (piazza Cavour) - Sede del Comune, eretto dal Carduci (1562) su disegno di Serlio, fu ricostruito nel 1687 da Francesco Garampi da cui ha preso il nome.

Palazzi dell'Arengo e del Podestà (piazza Cavour) - Edificio romano gotico merlato costruito nel 1204 il primo. Il secondo ha, come data di costruzione, il 1334. Entrambi sono stati ripristinati nel 1924.

Monumento a Paolo V (piazza Cavour) - Eretto dalla cittadinanza in segno di gratitudine nel 1614. La statua in bronzo, opera di Nicolò Cordier e Sebastiano Sebastiani, durante l'invasione francese fu camuffata in quella di San Gaudenzo vescovo e martire, patrono della città. stata ripristinata nel 1940.

Vecchia Pescheria e Fontana (piazza Cavour) - La Pescheria è stata costruita per iniziativa del comune su progetto di Giovan Francesco Buonamici nel 1747. La fontana è forse di origine romana, ma le sue attuali forme risalgono al Medioevo.

Teatro Amintore Galli (piazza Cavour) - Costruito su progetto di Luigi Poletti fra il 1843 e il 1856, ed inaugurato nel 1857 con l'"Aroldo" di Giuseppe Verdi. Distrutto dalla guerra, ne è superstite la bella facciata neoclassica con il ridotto e la soprastante "Sala Ressi".

Campanile di Santa Colomba (piazza Malatesta) - Databile al XIII secolo, è tutto quanto rimane dell'antica Cattedrale di Rimini, distrutta nei primi decenni dell'Ottocento.

Palazzo Gambalunga (via Gambalunga 27) - Fatto costruire nel 1610 da Alessandro Gambalunga e da questi donato con lascito testamentario al comune (1619) insieme alla Biblioteca, che è una delle più antiche ed importanti d'Italia.

Museo della Città (via Tonini 1) - In corso di allestimento nell'edificio che fu il Collegio dei Gesuiti, costruito nel 1749 da Alfonso Torreggiani. Conserva le raccolte archeologiche ed artistiche della città, particolarmente ricche di mosaici romani, sculture e dipinti rinascimentali e barocchi.

Canevone dei Veneziani (via Tonini) - Si tratta di un antico magazzino di merci di proprietà dell'ospedale veneziano della Madonna della Misericordia. La sua struttura conserva ancora molte parti quattrocentesche.

Oratorio della Crocina - sala mostre (via Francolini - via Mentana). Antica chiesa parrocchiale detta Croce Vecchia, fondata nel VI secolo. Fu ricostruita nel 1713.

Porta Montanara (via Guerrazzi - dietro il Tempio Malatestiano) - Si trovava in fondo al Cardine Massimo, l'attuale via Garibaldi, ed era formata da due fornici. Risale all'età sillana. Semidistrutta durante l'ultima guerra, il fornice superstite è stato recuperato e ricomposto.

Palazzo Ripa (corso d'Augusto) - La facciata è opera di Giovanni Benedettini (1850).

Palazzo Tingoli (corso d'Augusto) - Del XVIII secolo, pressoché completamente ricostruito dopo le distruzioni della guerra.

Palazzo Giovannini - già Gomma (corso d'Augusto) - La facciata è opera di Giovanni Benedettini (1864).

Torre dell'Orologio (piazza Tre Martiri) - Eretta nel 1547 e ricostruita nel 1753 su progetto dell'architetto riminese Giovan Francesco Buonamici. Oltre ad un normale quadrante per le ore ne ha uno che segna giorni, mesi e lunazioni (c. 1760).

Chiesa dei Paolotti (piazza Tre Martiri) - Ricostruita nel 1963. È decorata da affreschi di Achille Funi e di suoi scolari (1963-1964).

Tempietto di Sant'Antonio (piazza Tre Martiri) - Di impianto cinquecentesco, ma ricostruito quasi totalmente dopo il terremoto del 1672, ricorda il "Miracolo della Mula" compiuto su questa piazza da Sant'Antonio da Padova.

Colonna di Giulio Cesare (piazza Tre Martiri) - Cippo cinquecentesco che sorreggeva una pietra (perduta con la guerra) tradizionalmente indicata come il podio da cui Cesare aveva arringato le truppe dopo il passaggio del Rubicone.

Portici di piazza Tre Martiri (piazza Tre Martiri) - Questa piazza, antico foro della città romana, ha sempre avuto dei portici. Gli attuali nella parte a monte, sono in piccola parte medievali.

Chiesa di Sant'Agostino (via Cairoli) - Costruita nel XIII secolo dagli Agostiniani col titolo di San Giovanni Evangelista e rimodernata nel XVIII secolo ad opera di buoni artisti bolognesi. Nell'abside e nella cappella del campanile conserva importanti cieli pittorici della scuola riminese del Trecento.

Chiesa di San Gaudenzo (piazza Mazzini) - Fondata nel 1856 e ricostruita nel dopoguerra. Al suo santo titolare protettore della città, era intitolato un antico santuario (completamente distrutto all'inizio dell'Ottocento) subito fuori dal Borgo XX Settembre. 

Chiesa di San Bernardino (via Bertola - via San Bernardino) - Costruita nel 1759 su progetto di Giovan Francesco Buonamici di cui è l'ultima opera. All'esterno statue in stucco di Carlo Sarti, all'interno notevoli dipinti di Donato Creti.

Palazzo Buonadrata (corso d'Augusto 62) - Facciata dei primi anni dell'Ottocento.

Chiesa di Santa Croce (via Serpieri) - Costruita dalla Confraternita della Santa Croce nel 1625, ampliata e decorata con stucchi di Carlo Sarti e dipinti di Giovan Battista Costa nel secolo successivo.

Arco d'Augusto (al limite sud di corso d'Augusto) - Porta urbica "onoraria", costruita nel 27 a.C. per ordine del Senato romano per commemorare il restauro delle principali strade italiane ad opera di Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto. Segna la conclusione della via Flaminia (che inizia a Roma). 

Chiesa di San Giovanni Battista (via XX Settembre) - Esisteva già nel XII secolo ma fu ricostruita totalmente nel 1767 dai Carmelitani. Nella prima cappella di sinistra è notevole una pala di Guido Cagnacci raffigurante la Madonna col Bambino e tre santi carmelitani (e. 1637).

Palazzo Ghetti (via XX Settembre) - Costruito nel 1857 su disegno di Giovanni Benedettini.

Chiesa di Santa Rita o dei SS. Bartolomeo e Marino (piazza Gramsci) - In origine dedicata a San Marino, poi ai Santi Bartolomeo e Marino. È di impianto cinquecentesco ed ha un'abside con affreschi e dipinti di Giorgio Picchi (1595) e bel coro intarsiato (del 1494).

Anfiteatro Romano (via Vezia - via Roma) - E stato costruito nel II secolo d.C. immediatamente fuori dalle mura urbiche e quasi sulla riva del mare. Ne rimangono i ruderi, solo parzialmente scavati. La sua arena, di m 74x45, era ampia quasi quanto quella del Colosseo.


Numerose attrazioni turistiche Romagnole a Rimini come il Delfinario di Rimini, Italia in miniatura stabilimenti balneari, viale ceccarini, pub e discoteche sulla riviera romagnola.


La storia di Rimini

Situata in una posizione geografica particolarmente favorevole all'insediamento, ai piedi di un sistema collinare in cui la presenza dell'uomo è attestata fin dal periodo paleolitico, la città di Rimini rispecchia nella pianta attuale la sua prima sistemazione urbanistica romana. Viene fondata nel 268 a.C. come colonia di diritto latino, ovvero come città controllata da Roma, ma con una propria autonomia militare e amministrativa: il nome antico di Ariminum deriva da quello del fiume Marecchia, presso il quale sorgeva il preesistente abitato, nato come centro portuale e nodo viario. Nel 90 a.C.
Ponte di tiberio storico antico

Rimini fu elevata a municipio ed iscritta alla tribù Aniense. Nel 359 d.C. fu sede di un Concilio indetto dall'imperatore Costanzo II. Nel VI secolo fece parte della Pentapoli marittima bizantina, prima di cadere in mano ai Longobardi. Dal VII secolo appartenne ai domini della Chiesa. All'età comunale, con la rinascita economica ed urbanistica della città iniziata dopo il Mille, si collegano i principali monumenti tuttora presenti, a cominciare dalla cinta muraria (XI-XII secolo). La sua autonomia comunale fu riconosciuta nel 1157 da Federico Barbarossa e dal Papa e poi ribadita dall'imperatore Federico II.

Alla fine del Duecento, per il sopravvento della famiglia guelfa dei Malatesta su quella ghibellina dei Parcitadi, la città trasformò il proprio governo da "comune" a "signoria". La prima età rinascimentale a Rimini fu fortemente influenzata dalla signoria malatestiana che, affermatasi sul finire del XIII secolo, toccò l'apogeo nel Quattrocento con Sigismondo Pandolfo. Nipote di Carlo Malatesta (a cui si deve, nel 1417 la sistemazione del porto nella conformazione attuale), Sigismondo celebrò la sua figura di mecenate, di principe e di condottiero nella realizzazione di due grandi opere monumentali: il Castello e il Tempio.

Caduta dopo alterne vicende la fortuna dei Malatesta, nel 1509 la città ritornò sotto la piena giurisdizione ecclesiastica: la città fa così interessata, specialmente nega seconda metà del secolo, da segni di una ripresa economica e culturale che si tradusse anche in importanti interventi sul tessuto urbano (come la trasformazione delle principali piazze, la creazione di nuove strade). La cultura riminese risenti poi del clima di rinnovamento che derivava dalla riforma religiosa del Concilio di Trento. Determinante fu, dal 1627, la presenza in città dei Gesuiti cui si deve, nel Settecento, la fondazione di un collegio e di una chiesa. Espressione della volontà e della cultura laica del Seicento sono il palazzo e la biblioteca lasciati alla città da Alessandro Gambalunga.

Con il Settecento prosegue e cresce nell'alta società riminese, l'interesse per la ricerca, la storia e l'arte nello spirito dell'Illuminismo. Se numerose sono a Rimini le presenze architettoniche settecentesche, del Seicento riminese rimangono ricche testimonianze soprattutto pittoriche, in gran parte raccolte nel museo della città: opere sopravvissute alla distruzione degli edifici (in particolare chiese) causata dalla guerra. Con l'arrivo delle truppe napoleoniche (1796), la città vede oppressi, trasformati a luoghi di interesse pubblico e sociale o anche distrutti i suoi numerosi edifici religiosi.

In un certo senso l'ottocento continua comunque a mantenere la vivacità culturale del secolo precedente. Rimane famoso il "Proclama di Rimini" lanciato il 30 marzo 1815 da Gioachino Murat nel tentativo di suscitare una guerra di liberazione nazionale contro gli Austriaci e col quale si esortavano gli italiani a stringersi in salda unione per liberare il paese dal dominio straniero. Della rivoluzione del 1831 rimane invece uno scritto di Giuseppe Mazzini (Une nuit à Rimini) e il Manifesto di Luigi Carlo Farini (1845).

La proclamazione dell'annessione al Regno d'Italia avviene il 12 marzo 1860 dopo un plebiscito che rivelò una compattezza per lo meno sospetta (4802 sì contro due soli no). E nell'Ottocento che la città scopre la "Marina": l'interesse culturale ed economico si polarizza sull'industria turistica la cui immagine ruota simbolicamente intorno al "Kursaal" (1874). All'interno del centro storico, oltre ad interventi di tipo urbanistico come la sistemazione del giardino di piazza Ferrari (dove sorgeva un antico isolato e dove sempre sono stati riportati alla luce nel '91 i resti di una splendida "domus" romana), altri interventi architettonico-monumentali riguardano la costruzione del teatro, costruito su progetto di Luigi Poletti (1857) e poi, con il Novecento, la realizzazione del Grand Hotel, che sigla il progetto urbanistico di dilatazione della città verso il mare, rappresentando il momento più prestigioso della "conquista".

Nel dopoguerra, con l'incalzare del fenomeno turistico e la notevole crescita demografica, la città continua nella sua espansione, inglobando nuove aree che trasforma in quartieri residenziali e produttivi.

Oggi Rimini, oltre ad essere una meta turistica conosciuta in tutto il mondo, è caratterizzata dalla presenza di imprese di piccole e medie dimensioni appartenenti soprattutto al settore della meccanica, dell'abbigliamento, del comparso alimentare e del calzaturiero. Negli ultimi anni anche il settore edilizio ha registrato un forte sviluppo.

Ma è la vocazione turistica a fare la parte del leone: 1433 alberghi, oltre 16.000 villette e appartamenti in locazione, 385 ristoranti, 43 discoteche e 523 tra pub, birrerie e caffè. La città non è legata solo al turismo estivo. La sua vitalità dura tutto l'anno: tra i 33 enti fieristici presenti nella classifica nazionale, quello riminese si trova in sesta posizione. E con l'allungamento della stagione turistica è salito il numero di alberghi aperti tutto l'anno, sono passati da 82 nell'85 a 168 nel 191.




Dove si trova Rimini in Romagna ?

Distanza da Riccione: km 11

Frazioni di Rimini:
Bordonchio, Corpolò, Casalecchio, Spadarolo, Santa Cristina, San Paolo, San Vito, Santa Giustina, Santa Aquilina, San Lorenzo in Corregiano, San Martino Monte l'Abate, San Fortunato, San Lorenzo a Monte, San Martino in Riparotta, San Giovanni in Bagno, San Salvatore, Santa Maria in Cerreto, San Martino in XX, San Martino dei Mulini, Vergiano, Viserba Monte.