Il Bagnino e le spiagge romagnole
In Romagna siamo ormai lontani dai tempi
pionieristici della balneazione quando per le
rare persone che sostavano nella spiaggia
bastavano poche cabine di legno, poste qua
e la senza alcun ordine e qualche tenda variopinta
alzata su di un bastone piantato alla meglio
nella sabbia delle nostre spiagge romagnole.
Ormai quasi tutta la spiaggia è divisa in lotti
fra le centinaia e centinaia di bagnini che la
sfruttano intensamente.
Il guadagno che rende al bagnino ogni
metro quadrato di spiaggia, è alto,
quindi è comprensibile che i concessionari
di una porzione di sabbia cerchino di farla
fruttare nel migliore dei modi e che in località
come Riccione, Gabicce, Bellaria, Rimini,
dove il fenomeno dell'erosione marina
è più forte, tutti gli operatori turistici della zona
e in particolare i bagnini, rivolgano allarmanti
appelli agli organi della regione Romagna e al
governo per i provvedimenti opportuni.
Il lavoro del bagnino consiste nel mantenere
pulito il tratto di spiaggia a lui affidato,
di ammucchiare tutte le mattine la sporcizia
lasciata dai bagnanti il giorno prima, e i detriti
che le onde hanno, durante la notte, gettato
sulle coste romagnole.
Fino a qualche anno fa, i detriti consistevano
soltanto in conchiglie e pezzi di legno
(in dialetto: ruschera );
in questi ultimi anni si sono aggiunte, specie
verso la fine della stagione estiva,
anche le alghe per via dei fosfati e di azoto
che finiscono in mare attraverso le acque
ripulite dai vari impianti di depurazione.
Per le operazioni di quotidiana ripulitura
il bagnino si serviva fino a pochi anni fa
di un comune rastrello da giardiniere,
e di un ( rabièl ) cioè uno spianatoio a forma
di rastrello senza rebbi, con cui appiana la sabbia
chiudendo anche le buche fatte dai bambini
durante i loro giochi e di un altro attrezzo
detto comunemente ( zarlèn ), retino a sacco,
però con rete fatta di filo di ferro. che gli serve
per raccogliere cartacce,
tappi di bottiglie ed altro
senza doversi chinare ogni volta; adoperava poi
un comune badile che gli serviva anche per
preparare piccole fosse nella sabbia dietro
i capanni un pò lontano dalla zona riservata
ai giochi dei ragazzi, per i clienti che desiderano
fare sabbiature nelle ore in cui il sole è più
cocente, e sarà sempre il bagnino che dovrà
aver cura di aiutare i clienti a coprirsi di uno
strato più o meno sottile di rena.
Poi la mattina, man mano che arrivano i bagnanti
deve correre ad aprir loro l'ombrellone, preparare
le sedie sdraio e i lettini da spiaggia:
attrezzature che la sera dovrà poi rimettere in ordine
e se possibile al sicuro.
Ogni bagno possiede solitamente un bar gestito
solitamente dalla famiglia dello stesso bagnino,
e a volte, anche un ristorante per quei clienti
che desiderano trascorrere sulla spiaggia tutta
la giornata.
Altra attività del bagnino è quella del noleggio
di piccole imbarcazioni quali pattini, detti anche
mosconi, pedaloni, catamarani, e surf una specie
di monopattini con grande vela.
Il Bagnino da salvataggio
Collaborano coi bagnini della spiaggia
quelli addetti al salvataggio cui tocca di alzare
ogni mattina, su apposita antenna una bandiera
bianca se il mare è calmo ed il vento propizio
alle piccole imbarcazioni di spiaggia,
bandiera rossa in caso contrario;
a tali persone alle quali è affidato dalla
capitaneria di Porto un tratto di spiaggia
comprendente l'area di tre o quattro bagni,
spetta di sorvegliare che durane il bagno
nessuno commetta imprudenze.
Per tale controllo si servono di un pattino
appositamente attrezzato che manovrano
speditamente con due remi.
Nella spiaggia, inoltre si svolge d'estate
anche il lavoro di alcuni venditori e fotografi
ambulanti che cercano di fare affari sulla
spiaggia adriatica.