Solarolo, paese natìo di Laura Pausini, è costruito seguendo la pianta quadrata
del primitivo impianto romano. Sotto la signoria
dei Manfredi di Faenza, fu costruita la Rocca,
imprendibile fortilizio. Ne resta solo un rudere,
ridotto com'è ora dai tedeschi in ritirata nel '45.
In Municipio, invece, c'è una delle più belle sculture
del Rinascimento in Romagna: murata nella sala consiliare
del Municipio, troviamo infatti una Madonna con Bambino
attribuita a Desiderio da Settignano (1428-1464).
La chiesa della Santissima Annunziata.
È del 1500, ed è stata rimaneggiata in epoca barocca.
Vi si officia una sola volta l'anno. È sede del museo comunale,
dove sono custodite, tra le altre cose,
una Annunciazione del pittore faentino Giambattista Bertuzzi,
una Madonna lignea del '600 ed una vasta collezione di "ex voto".
Nella chiesa di Santa
Maria in Casanola
vi sono resti di affreschi a parete del '500,
una pala della Natività del XVII secolo e altre tele.
In San Michele in Gaiano (parrocchia ricordata
già in un documento del 1022) è visibile una
Madonna con Bambino di scuola guercinesca (XVII secolo).
In un'altra parrocchia, Santa Maria in Felisio,
è custodita una tavola bizantina del XIV secolo,
forse proveniente da Aquileia.
Infine, nella chiesa di San Mauro,
ci sono una Pala d'altare del Tonducci (1568),
raffigurante la Vergine col Bambino, una statua
in legno della Madonna del Carmine di Lugo
opera del Paganelli di Lugo (1647),
una Via Crucis dei Ferrandi di Bologna ed il Fonte battesimale.
Risale al 1736 il Santuario della Madonna della Salute,
che deve il nome ai numerosi miracoli
attribuiti alla sacra immagine della Vergine.
La storia di Solarolo
Le prime testimonianze di insediamenti risalgono
all'età del bronzo (1400-1100 a.C.). Già prima del 1000 a.C.,
quindi, il suo territorio era abitato.
Numerosissimi sono i ritrovamento relativi a case
e fornaci di mattoni di epoca romana.
La pianura padana venne infatti censurata ed il territorio
"appoderato" a beneficio dei veterani di guerra di Roma.
Scoperte anche alcune tombe in località Madonna della Salute.
Il suo nome - Solarolo - emerge da una pergamena del 993.
In epoca più tarda subì le conseguenze di tutte le discordie
dei signori di Faenza, i Manfredi, ai quali il castello
di Solarolo era tributario. Ebbe comunque diversi "signori". Fu della Chiesa fino alla proclamazione napoleonica della
Repubblica Cispadana (1796), poi (1815)
passò nuovamente allo Stato Pontificio fino al plebiscito
del 13 giugno 1859, in seguito al quale
fu annesso al Regno d'Italia.
Durante l'ultima guerra, il paese fu distrutto.
Il fronte si fermò infatti per quasi cinque mesi sul fiume Senio,
a due chilometri di distanza. Bombardamenti e rappresaglie
seminarono il terrore nella cittadina. Poi, la ricostruzione.
Solarolo in Romagna
Altezza sul mare: m 25
Distanza da Ravenna: km 34
Frazioni di Solarolo: No