Le Rocche e i Monumenti di Lugo
Legata alla storia del paese, la Rocca è oggi sede municipale.
L'aspetto attuale risale alla fine del '500, opera dell'architetto
ducale Alfonso Corno,
che delle antiche strutture salvò solo
il torrione di nord-ovest innalzato ai primi del '300 da
Uguccione della Faggiola. Il lato est venne eretto durante la restaurazione post-napoleonica. Al centro del cortile si può ammirare una pregevole vera da pozzo, con le insegne di Borso d'Este, risalente al XV secolo. In cima allo scalone che conduce alla residenza municipale si trova una lunetta d'arenaria attribuita a Mino da Fiesole e un pluteo ravennate del V secolo. Nella seconda sala sono da segnalare i due ritratti di Pio Vu e Pio IX e una Madonna in piedi col putto, attribuibile alla scuola di Benedetto da Maiano. A queste opere si aggiungono un ritratto di Gioacchino Rossini e dei suoi genitori di Lescaut (1828). Dal cortile si accede al giardino pensile, che si estende sui bastioni della Rocca. Altro monumento caratteristico è il Pavaglione,
un imponente quadriportico derivato da un loggiato preesistente nel 1580 e completato nel 1784 dall'architetto Giuseppe Campana. Era destinato al mercato dei bozzoli del baco da seta, allora fiorentissimo. In questa piazza vennero realizzati allestimenti di opere liriche fin dall'inizio del '600. Oggi vi si svolge il mercato locale e un'importante rassegna di spettacoli estivi (prosa, balletto, cinema). E teatro Rossini fu invece edificato nel 1757 dall'architetto Francesco Petrocchi,
che si occupò dell'ossatura e del coperto, lasciando ad Antonio Bibiena le rifiniture e gli ornati. Quest'ultimo fece una serie di modifiche al progetto originale, variazioni che si possono notare nei palchi, nelle pitture e nelle scenografie. L'inaugurazione data al 1761, con l'opera Catone in Utica di Metastasio. Numerose le chiese di rilevanza artistica. Quella del Carmine fu ricostruita a metà del '700, in stile barocco, su una precedente pieve del 1520, annessa all'attiguo convento carmelitano. Vi si venera Sant'Ilaro, patrono della città; all'interno è custodito un organo del 1799 di Gaetano Callido. L'oratorio di Sant'Onofrio (1679) presenta invece una facciata di fattura settecentesca. Particolarmente interessanti i grandi ovali nei quali Ignazio Stern, discepolo del Cignari, racconta la vita del santo.
La chiesa del Suffragio è sorta su un precedente oratorio
dedicato a San Giuseppe, intorno al 1720,
ed ospita alcuni apprezzabili dipinti di Stern e dei lughesi
Benedetto del Buono e Carlo Ruina.
Opera di Cosimo Morelli, costruita su una precedente
chiesa francescana del 1230, la chiesa della Collegiata
presenta un chiostro risalente al 1471 ed un pozzale
originale del 1425. In stile neogotico è la
chiesa di S. Francesco di Paola (1890),
mentre la chiesa di San Giacomo, collocata
dapprima nell'antico castello, si trova ora nel borgo dÈ Brozzi.
Da ricordare il monumento eretto a Francesco Baracca,
a cui nei prossimi anni verrà dedicato un museo cittadino. La biblioteca pubblica (130.000 volumi) è ospitata a Palazzo Trisi, una costruzione della seconda metà del '700 già adibita a collegio. Sempre alla fine del '700 risale l'ospedale della Madonna del Limite. Fuori dai confini di Lugo va menzionato l'oratorio della Croce Coperta, sulla strada che conduce a Cotignola. È un oratorio ad unica navata, i cui preziosi affreschi recentemente restaurati verranno presto ricollocati nelle sede originaria. Di notevole importanza sono anche la chiesa del Campanile a Santa Maria di Fabriago, con torre campanaria a base circolare e quattro ordini di finestre sistemate a ventaglio, e la chiesa di Ascensione, costruita nel 1534 per iniziativa della nobile famiglia Rondinelli, nella cui facciata, fianchi ed abside sono evidenti le linee del secolo XVI.
Cenni stoici di Lugo
I primi segni di civiltà in territorio lughese risalgono
al V millennio a.C., come attestano i resti di un villaggio
neolitico appartenente alla cultura di Fiorano,
rinvenuti durante recenti scavi.
Le tracce di successivi insediamenti sono di epoca
molto posteriore e riguardano la colonizzazione romana.
La prima testimonianza diretta che accenna a Lugo
è però solo del 782 d.C.. Papa Adriano I,
in lotta con gli arcivescovi di Ravenna,
rivolgendosi in un suo scritto a Carlo Magno quale
giudice della controversia, enumerava, tra moltissimi altri,
un «fondo Cento» di proprietà apostolica.
Tale fondo si identificherebbe col terreno ove
poi risultò tracciata l'attuale via Cento.
Altri documenti del 981 parlano di una «Massa di S. Ilaro»
ove esistevano i fondi Cento e Biancanigo oppure, nel 1071,
di un fondo Stiliano che, assieme ai due indicati, faceva parte
di quella massa ove esisteva una chiesa officiante,
decicata appunto a S. Ilaro. Solo nel 1147 tuttavia si parla
di un fondo «Lucus», mentre occorre risalire al 1264
per trovare traccia di una «Villa Lugi».
In ogni caso nel 1161 Lugo venne data in feudo da
Federico Barbarossa ai conti di Cunio, che però
dovettero restituirla nel 1202 a papa Innocenzo III.
Questi la cedette all'arcivescovo Alberto di Ravenna,
che vi fece costruire le prime fortificazioni, incorporate
poi nell'attuale Rocca.
Durante le guerre che coinvolsero la Chiesa e le Signorie
per il possesso delle terre romagnole nel corso dei secoli
XIV e XV, la cittadina passò di volta in volta ai
Polentani di Ravenna, ai Pepoli di Bologna,
ai Visconti di Milano, agli Estensi di Ferrara,
finché nel 1437 rimase in possesso di questi ultimi.
Gli Estensi dominarono fino al 1597, quando il territorio
ritornò alla Chiesa per estinzione del ramo diretto dei principi.
Il 13 giugno 1859 i lughesi chiesero, con il plebiscito,
di essere annessi al regno Sardo.
Da ricordare la rivolta popolare contro i francesi durante la
campagna d'Italia di Napoleone, il 30 giugno 1796,
in risposta al pesante contributo di guerra prelevato
dalle truppe transalpine, che comprendeva anche
il busto in argento di S. Ilaro.
Fortezza militare di notevole importanza strategica,
Lugo si caratterizzava in quel periodo come nodo di traffico,
centro commerciale e agricolo; inoltre la presenza di una forte
comunità ebraica la rendeva un centro finanziario di discreta
importanza. Le classi prevalenti erano l'aristocrazia terriera
conservatrice e clericale e il ceto dei mercanti.
Nelle campagne si trovavano mezzadri ed affittuari,
ma anche nelle terre bonificate un ceto di piccoli proprietari.
L'attività Mercantile era fiorente, soprattutto nei settori
del grano, della seta e dei bovini.
Il tutto garantì lunghi periodi di stabilità,
consolidando il ruolo di Lugo come polo
d'attrazione per i centri vicini.
Alla fine dell'800 si affermarono i movimenti socialista
e repubblicano, che guidarono alternativamente
l'amministrazione comunale fino all'avvento del fascismo.
Risorta rapidamente nel dopoguerra, oggi la cittadina romagnola
è un rilevante centro di scambi e di commercializzazione dei
prodotti agricoli della regione.
Negli ultimi decenni si è sviluppata anche la piccola e media
industria e un artigianato legato in gran parte alle attrezzature
e ai servizi agricoli. Vivace l'attività finanziaria.
Dove si trova Lugo ?
Altezza sul mare: m 13
Distanza da Ravenna: km 25
Frazioni di Lugo:
Ascensione, Belricetto, Bizzuno, CÀ di Lugo, Campanile,
Chiesanuova, Ciribella, Giovecca, Passogatto, San Bernardino,
San Lorenzo, Santa Maria in Fabriago,
Val di Pondo, Seguno, Cigno, Collina, Montevecchio,
San Potito, Villa San Martino, Viola, Voltana, Zagonara.