S. Maria del Carmine
Costruita dai frati Carmelitani nel secolo XVII con annesso
convento divenne ben presto uno dei massimi centri dell'ordine
Carmelitano per tutta la regione romagnola.
Con la soppressione Napoleonica, chiesa e annesso convento
rimasero privi dei religiosi e il culto fu affidato al clero locale
che condusse la Chiesa fino agli eventi bellici del 1945.
È di particolare interesse artistico.
Era fiancheggiata dal campanile andato
distrutto per eventi bellici.
Si attende il completo restauro per
utilizzarla come contenitore culturale.
Chiesa Arcipretale della Conversione di S. Paolo
Fu costruita dall'anno 1537 al 1577 sulle rovine
di una più antica, orientata in altro senso.
Fu consacrata il 10.11.1577.
Era preceduta da un portico demolito nel 1934.
È fiancheggiata dalla torre campanaria a pianta quadrata alta m 38.
Qui si trovano quattro campane le quali furono fuse nel 1842,
tre di esse furono requisite durante il
periodo bellico e rifuse poi negli anni 1945/55.
Porta della Celletta
Eretta dagli Estensi, intorno al 1500 come risulta
da una pergamena giacente nell'archivio di Stato di Bologna,
in data 8.9.1515. Essa rappresentava la porta di ingresso
a levante della città; a ponente vi era la più antica
(eretta probabilmente nel 1251 da profughi lombardi di Marmirolo)
detta appunto Porta vecchia od anche del Molino.
In origine, come riporta il Quadri nelle sue memorie,
la porta della Celletta era merlata, misurava metri 14,95
di altezza e metri 7,14 di larghezza e metri 4,54 di altezza.
La porta della Celletta venne demolita nel marzo del 1847
(sempre secondo il Quadri).
Di quella porta rimane un fedelissimo disegno del celebre
incisore Rosaspina.
Tale porta è stata ricostruita dal Circolo Aquilone nel 1989
temporaneamente in occasione della rievocazione storica della
Consacrazione della Chiesa di S. Paolo
avvenuta il 12.11.89 nel centro storico.
Tale manifestazione dal titolo «Una porta, una Chiesa,
una Piazza tra passato e presente» rientrava nel programma
delle manifestazioni celebrative del Centenario del conferimento
del titolo di «Città» a Massa Lombarda (1889/1989).
Santuario della Madonna del Trebeghino detta dell'Oppio
Non se ne conoscono le origini.
È certamente fra i più antichi luoghi di culto in Massa Lombarda.
Ha una caratteristica facciata.
È talmente fatiscente che necessita di restauro.
Chiesa di S. Salvatore
Dove esisteva da tempo immemorabile una antica chiesetta,
i massesi fecero costruire alla fine del 1700 l'attuale chiesa,
che è un vero gioiello d'arte. L'interno è di Cosimo Morelli,
l'esterno del massese Zaccaria Facchini.
Anche questa chiesa attende la fine
del restauro ormai quasi completato.
Santuario della Beata Vergine della Consolazione
Fu costruito per volontà dei massesi dal 1794 al 1813 sotto la
direzione dell'architetto massese
Zaccaria Facchini.
Vi sorse accanto il cimitero comunale quando la legge
napoleonica volle che i cimiteri fossero
costruiti fuori dai centri abitati.
È stato recentemente restaurato ed è
di interesse artistico singolare.
Storia di Massa lombarda
Le sue antiche origini derivano da un agglomerato
agricolo ai margini della selva di Lugo
(antica Selva Litana ricordata anche da Tito Livio,
che ricopriva, frammista a paludi,
tutto il territorio della Bassa Romagna)
nei pressi degli stagni di Pedusa, poi nel
Medio Evo appartenne prima
ai monaci dell'abbazia di S. Maria in Cosmedin,
poi nel 754 passò ai benedettini,
quindi nel 1164 ai conti di Cunio feudatari romagnoli.
Nel 1251 il territorio di Massa Lombarda
dette asilo a numerose famiglie provenienti
dai territori di Brescia e di Mantova,
sfuggite dalle loro città per evitare le
distruzioni decise dal capo ghibellino Ezzelino da Romano.
Proprio in seguito all'ospitalità dimostrata
nei confronti delle popolazioni lombarde,
il paese cambiò il nome da
Massa di S. Paolo in Massa Lombarda. In seguito la città passò sotto l'effimera
signoria del famoso capitano di ventura Giovanni Acuto,
quindi sotto quella del condottiero Alberico da Barbiano
e da questi ai Visconti di Milano.
Estintasi questa signoria con Filippo Maria Visconti,
Massa Lombarda passò sotto il dominio della Chiesa.
Nel 1440 la città fu venduta da Papa Nicola III agli
estensi che la tennero fino al 1598, quando,
con l'istituzione del ducato ferrarese, tornò alla Chiesa.
Le vittoriose spedizioni in Italia di Napoleone mutarono
l'assetto politico e temporale del paese che entrò a
far parte del dipartimento del Rubicone.
Con la caduta di Napoleone e con la
susseguente restaurazione,
Massa Lombarda tornò allo stato della Chiesa,
rimanendovi fino al 1859, quando entrò a far
parte del regno d'Italia.
Gli ultimi anni del 1800 e i primi del '900
furono determinanti per la cittadina,
che nel 1889 fu decretata Città con regio decreto. In questo periodo vennero bonificate le zone paludose,
si impiantarono frutteti, (soprattutto peschi), si iniziarono
i primi esperimenti per la cultura della barbabietola da zucchero;
tutta l'economia della zona mutò radicalmente;
vennero costruiti magazzini ortofrutticoli, uno zuccherificio
e si istituirono gli scambi commerciali con l'estero.
Massa Lombarda assunse un ruolo più importante,
moderno e dinamico anche se risentì dell'inutile strage
provocata dalla prima guerra mondiale
Dov'è Massalombarda in Romagna ?
Altezza sul mare: m 12
Distanza da Ravenna: km 33
Frazioni: Fruges, Zeppa, Villa Serraglio.