Le principali attrattive
Montescudo, collocato sulla collina ai piedi del Monte Godio,
offre un vastissimo panorama che va dalla parte del mare,
dal pesarese al ravennate, e in una chiarissima mattina
di primavera dalla cima del monte si
intravvedono le cime dei monti dell'Istria. Possiede un piccolo teatro in cui vengono rappresentate,
a cura della Pro Loco, varie manifestazioni culturali.
Oramai conosciuta a livello nazionale la Sagra della Patata,
sotto il patrocinio di comune e associazione Pro Loco.
Un'interessante mostra della Civiltà Contadina,
realizzata in collaborazione con il comune limitrofo di
Monte Colombo, è allestita nelle scuole medie ed è
meta di molte scolaresche in gita d'istruzione.
Conserva anche i resti di una rocca malatestiana
che faceva parte del sistema difensivo a sud di Rimini.
Nella località di Trarivi è interessante visitare i ruderi
della Chiesa della Pace ed il museo della guerra che si
trova nel suo interno.
Essa è collocata su di una collinetta che durante l'ultima
guerra fu al centro dei combattimenti fra le truppe
tedesche e alleate, il cui possesso fu determinante per
lo sfondamento della linea gotica.
Detta chiesa è stata restaurata e intitolata alla
"Madonna della Pace". Sono diversi gli ex combattenti
delle due parti in lotta che in certi periodi si ritrovano
qui per ricordare quei tristi tempi.
La località di Albereto con il suo piccolo castello
è di data anteriore al castello fondato da
Pandolfo Malatesta a Montescudo, e si chiama
Albereto appunto perché un tempo si trovava in
mezzo a una foresta di querce, tigli, pioppi e pini.
Valliano, altra località del Comune,
si trova sul "Rio Melo" e conserva ancora una
antichissima Chiesa romanica, la più antica del
circondario che era alle dirette dipendenze
della curia romana.
Santa Maria del Piano, nella vallata del fiume Conca,
si trova al confine dell'Emilia-Romagna con le Marche,
paese ben noto per l'artigianato della ceramica le cui
botteghe artigiane sono visitate dalle scolaresche in
contemporanea con la visita al Museo della Civiltà
Contadina. La Chiesa seicentesca in essa sita,
conserva ancora intatta la sua caratteristica facciata,
che si differenzia da tutte le altre della zona.
La storia di Montescudo
Montescudo un tempo si chiamava Rio Alto,
la sua nascita è di probabile era etrusca.
Ai tempi dell'imperatore Cesare Augusto era
stazione di cambio dei cavalli per la posta militare
che da Ariminum andava a Roma,
essendo questa la via più breve.
Nel 1209 Montescudo fu dominio di Ottone I,
poi passò sotto la Repubblica di Venezia, in seguito,
dietro lunghe e dolorose vicende di aspre battaglie,
il paese fu alternativamente sotto i Malatesta di
Rimini e i Duchi di Urbino (1284-1657).
Montescudo era già comune quando nel 1508
seguì la lega di Cambrai e in seguito alle avverse
vicende che ne seguirono, il Papa Giulio II
espresse alla Repubblica di Venezia il desiderio
che Rimini e tutto il contado fossero restituiti alla Santa Sede.
Venezia accolse il desiderio del Pontefice e il 2 Maggio 1509
cedette aria Chiesa di Rimini la città stessa e tutti i territori
dipendenti da quella giurisdizione.
In seguito, come tutta la Romagna,
passò sotto il dominio
di Napoleone e furono quelli diversi anni di splendore,
progresso e lustro storico.
Quando Napoleone dovette
lasciare la Romagna il paese subì una grande spoliazione
materiale, morale e culturale, ridotto a piccolo comune che
comprendeva solo poco più del paese stesso.
Ritornato sotto lo Stato Pontificio,
seguì la Romagna in tutte le vicende fino all'Unità
d'Italia, con il nome di Montescudo.
Dove si trova Montescudo in Romagna ?
Altezza sul mare: m 386
Distanza da Forlì: km 67
Frazioni di Montescudo:
Santa Maria del Piano, Trarivi, Albereto.