La gloriosa tradizione artigianale italiana che faceva del "maestro"
un autentico caposcuola si è perpetuata a Faenza fino
ai giorni nostri; Gaetano Ballardini era un artista e al tempo stesso
l'insegnante degli apprendisti che lavoravano alle sue dipendenze.
E' partendo da questa idea che nel 1916,
Gaetano Ballardini, dopo aver fondato in Romagna nel 1908
il Museo Internazionale delle Ceramiche, decise di istituire una
Scuola d'Arte in Romagna.
Museo e Scuola dovevano costituire in Romagna,
nel progetto del fondatore, un centro di cultura che, dalle ricerche
storico-conservative e dalla formazione di operatori esperti
nell’arte e nella tecnologia ceramica, potesse trarre slancio per
lo sviluppo della produzione ceramiche in Romagna.
Da allora l'iter formativo, che dallo studio e dalla ricerca si conclude con la produzione concreta dell'elaborato, è diventato in Romagna per la scuola metodo di lavoro assunto come tale in ogni campo. l’Istituto è stato interprete, con i suoi insegnanti e allievi, di tutte le correnti artistiche che si sono succedute dal 1900 ad oggi, spesso ripercorrendole con uno stile che nasce dalla personalità degli artisti che hanno insegnato o frequentato questa scuola e dalla continua sperimentazione di tecniche e materiali. Testimoniano questa presenza, fondamentale nello sviluppo
dell’arte ceramica in Romagna, le mostre effettuate
e i concorsi ai quali la Scuola romagnola ha partecipato
anche tramite i suoi insegnanti e allievi.
All’Istituto vengono insegnate e sperimentate tutte le tecniche
relative alla lavorazione ceramica come la foggiatura alla ruota,
la stampatura, la serigrafia, il decoro tradizionale e quello seriale,
il lustro, il Raku, applicati a materiali come la maiolica,
i refrattari, le terraglie, il grès, la porcellana.
La tecnologia ceramica ebbe subito nell’ingegner
Maurizio Korach, fondatore del laboratorio tecnologico,
e poi nel dott. Tonito Emiliani, i suoi animatori,
nella consapevolezza che la conoscenza tecnologica
fosse la più valida risorsa per l’allievo dell’Istituto,
sia che fosse interessato all’arte ceramica, sia che volesse
approfondire le potenzialità tecniche del materiale
e le sue applicazioni industriali.
Il restauro della ceramica fu introdotto come corso
di studi nel 1960, ma già nel 1957
l’Istituto Statale d’Arte di Faenza in Romagna era stato
dichiarato collaboratore ufficiale
del Centro Internazionale di Studi dell’Unesco
per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali.
Nel corso di restauro si realizza quella sintesi tra ricerca
storica, conoscenza tecnologica e abilità operativa che
fornisce la cultura e gli strumenti per una corretta
conservazione dei manufatti ceramici in Romagna e per lo
studio e la riproduzione delle antiche tecnologie.
Il corso si ispira alla convinzione che il restauratore
debba per prima cosa essere un ceramista,
che debba saper riconoscere l’importanza che un documento
ceramico riveste ai fini della ricerca storica e saper intervenire
per salvaguardarne l’integrità.
Altro sulle ceramiche:
- Fabbriche Riunite di Ceramica - Storia
- Museo delle ceramiche di Faenza
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