Istituto statale arte della Ceramica Gaetano Ballardini

La gloriosa tradizione artigianale italiana che faceva del "maestro" un autentico caposcuola si è perpetuata a Faenza fino ai giorni nostri; Gaetano Ballardini era un artista e al tempo stesso l'insegnante degli apprendisti che lavoravano alle sue dipendenze. E' partendo da questa idea che nel 1916, Gaetano Ballardini, dopo aver fondato in Romagna nel 1908 il Museo Internazionale delle Ceramiche, decise di istituire una Scuola d'Arte in Romagna.

Faenza le ceramiche
Museo e Scuola dovevano costituire in Romagna, nel progetto del fondatore, un centro di cultura che, dalle ricerche storico-conservative e dalla formazione di operatori esperti nell’arte e nella tecnologia ceramica, potesse trarre slancio per lo sviluppo della produzione ceramiche in Romagna.


L’azione didattica della scuola romagnola si orientò subito all’insegnamento dell’arte e della tecnologia ceramica, a cui si aggiunsero nel 1960 il restauro della ceramica e nel 1962 il disegno industriale. Fin dalle origini l'insegnamento si è accompagnato alla produzione e alla ricerca, tanto che, mentre operava in campo artistico una officina che poneva sul mercato pregiati manufatti romagnoli , in campo tecnologico si affermavano le ricerche del laboratorio su smalti, impasti, tecnologie di lavorazione, in collegamento con la produzione industriale.



Da allora l'iter formativo, che dallo studio e dalla ricerca si conclude con la produzione concreta dell'elaborato, è diventato in Romagna per la scuola metodo di lavoro assunto come tale in ogni campo. l’Istituto è stato interprete, con i suoi insegnanti e allievi, di tutte le correnti artistiche che si sono succedute dal 1900 ad oggi, spesso ripercorrendole con uno stile che nasce dalla personalità degli artisti che hanno insegnato o frequentato questa scuola e dalla continua sperimentazione di tecniche e materiali. Testimoniano questa presenza, fondamentale nello sviluppo dell’arte ceramica in Romagna, le mostre effettuate e i concorsi ai quali la Scuola romagnola ha partecipato anche tramite i suoi insegnanti e allievi.

All’Istituto vengono insegnate e sperimentate tutte le tecniche relative alla lavorazione ceramica come la foggiatura alla ruota, la stampatura, la serigrafia, il decoro tradizionale e quello seriale, il lustro, il Raku, applicati a materiali come la maiolica, i refrattari, le terraglie, il grès, la porcellana. La tecnologia ceramica ebbe subito nell’ingegner Maurizio Korach, fondatore del laboratorio tecnologico, e poi nel dott. Tonito Emiliani, i suoi animatori, nella consapevolezza che la conoscenza tecnologica fosse la più valida risorsa per l’allievo dell’Istituto, sia che fosse interessato all’arte ceramica, sia che volesse approfondire le potenzialità tecniche del materiale e le sue applicazioni industriali.
Il restauro della ceramica fu introdotto come corso di studi nel 1960, ma già nel 1957 l’Istituto Statale d’Arte di Faenza in Romagna era stato dichiarato collaboratore ufficiale del Centro Internazionale di Studi dell’Unesco per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali.

Nel corso di restauro si realizza quella sintesi tra ricerca storica, conoscenza tecnologica e abilità operativa che fornisce la cultura e gli strumenti per una corretta conservazione dei manufatti ceramici in Romagna e per lo studio e la riproduzione delle antiche tecnologie. Il corso si ispira alla convinzione che il restauratore debba per prima cosa essere un ceramista, che debba saper riconoscere l’importanza che un documento ceramico riveste ai fini della ricerca storica e saper intervenire per salvaguardarne l’integrità. 


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ISTITUTO STATALE D’ARTE PER LA CERAMICA - “Gaetano Ballardini”

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