Lunghezza:
85Km
Difficoltà: medio -alta
Durata: 4 ore
Il percorso:
Difficoltà: medio -alta
Durata: 4 ore
Il percorso:
Storcerete il naso in questo primo tratto
della via Emilia che da Faenza si dirige verso Forlì,
ma pazientate. Ecco infatti il cartello con l'indicazione
anti traffico: Villagrappa.
La stradina è profumata di campi e vi sentirete a casa
vostra. Pedalare con la bicicletta nel leggero falso di piano che porta
a Castrocaro Terme sarà il modo per scaldare i muscoli.
Ancora saliscendi con la bicicletta fino a Pieve Salutare, poi arriva
Dovadola con un piccolo aperitivo della prossima fatica.
Dopo il ponte, infatti, si sale per 2 chilometri fino al bivio
di monte Trebbio e qui inizia la festa dei grimpeur.
Sono sei chilometri e trecento metri di salita, con esordio
scavato nella roccia. Il primo chilometro, infatti, prende il
rettilineo oltre il 10%.
Poi spiana e allora respirate gente, perchè i 1500 metri
successivi sono sulla china del 12%.
La natura si compiace dell'asperità e poi digrada fino a spingere il 53. L'ultimo chilometro fa imprecare mentre la catena cerca ancora il dente amico, ma arrivati in cima non ci sono le visioni, quello che si erge è veramente un cippo dedicato al ciclista. A destra Modigliana si annuncia con discesa prima tiepida, poi scosciesa fino al 12%, lungo tre chilometri che volano. Si passa il paese sul pavè nemico dei tubolari e si prosegue diritto fino alla strada per Brisighella. C'è da assaggiare ora il monte Casale di 2700 metri, con pendenze sempre abbarbicate al 10%. La salita fila liscia fino al primo chilometro, gli ultimi 300 metri sono velenosi e mordono le gambe.
La discesa a Brisighella seppur lunga, non infierisce, si passa dalle terme, poi sotto la ferrovia ed a sinistra verso Marradi. Dopo la stazione si prosegue diritto invece di seguire la curva a sinistra. La salita a Monticino fa chiudere in bellezza. Sono tre chilometri di ascesa senza sforzare il 9% di pendenza, poi tre chilometri di discesa verso il torrente Sintria intervallati da uno strappetto per il bivio di Villa San Giorgio in Vezzano, prima di arrivare all'impianto golfistico. Alla rotonda di Riolo Terme s'imbocca a destra la comoda strada che riporta alla Via Emilia. Al semaforo iniziano a destra i caseggiati di Castel Bolognese: la direzione per Faenza è trafficata.
La natura si compiace dell'asperità e poi digrada fino a spingere il 53. L'ultimo chilometro fa imprecare mentre la catena cerca ancora il dente amico, ma arrivati in cima non ci sono le visioni, quello che si erge è veramente un cippo dedicato al ciclista. A destra Modigliana si annuncia con discesa prima tiepida, poi scosciesa fino al 12%, lungo tre chilometri che volano. Si passa il paese sul pavè nemico dei tubolari e si prosegue diritto fino alla strada per Brisighella. C'è da assaggiare ora il monte Casale di 2700 metri, con pendenze sempre abbarbicate al 10%. La salita fila liscia fino al primo chilometro, gli ultimi 300 metri sono velenosi e mordono le gambe.
La discesa a Brisighella seppur lunga, non infierisce, si passa dalle terme, poi sotto la ferrovia ed a sinistra verso Marradi. Dopo la stazione si prosegue diritto invece di seguire la curva a sinistra. La salita a Monticino fa chiudere in bellezza. Sono tre chilometri di ascesa senza sforzare il 9% di pendenza, poi tre chilometri di discesa verso il torrente Sintria intervallati da uno strappetto per il bivio di Villa San Giorgio in Vezzano, prima di arrivare all'impianto golfistico. Alla rotonda di Riolo Terme s'imbocca a destra la comoda strada che riporta alla Via Emilia. Al semaforo iniziano a destra i caseggiati di Castel Bolognese: la direzione per Faenza è trafficata.