Cervia - Montaletto - Savignano - Rimini...
Lunghezza: 110 KmDifficoltà: media
Durata: 5 ore
Itinerario in bicicletta:
Un po' di stretchting per questa gita in bicicletta sulle colline di Rimini.
Dopo la Statale si distende la 254 e biforca
a sinistra la Cervara dal cuore tutto antico.
Villa Inferno di Cervia curva a gomito nella Via Beneficio 2° Tronco
e sfuma nella 71 bis. A destra Montaletto s'affaccia alla
direttiva cesenate e a sinistra si perde per Villalta - Sala.
Da qui si procede con la bicicletta in fila indiana fino alla 304, poi per Savignano
verso Rimini. Le colline riminesi fanno
bella mostra già dove tramesta la via Emilia, sempre diritto
c'è la prima salitella verso Borghi. La deviazione a sinistra
per Canonica si copre solitaria, ma è da trovare.
Un budello strettissimo s'incunea fra i vigneti e la valle
dell'Uso annuncia il suo dipanare.
I grilli, ancora, non cantano,
ma fra poco il cambio della bicicletta da corsa romperà il silenzio.
Canonica è un fazzoletto di case, i cartelli per Poggio Berni
s'intravedono. Dopo l'incrocio si prosegue con la bici per Torriana e
Verucchio, lasciando infine Poggio Berni sulla destra.
Ponte Verucchio "guada" il Marecchia dalle cascate cristalline,
e la SS 258 continua a seguire il fiume scavalcandolo di nuovo
vicino a Secchiano: comincia l'avventura.
A destra sorge la freccia per Sogliano al Rubicone,
che significa anche passo delle Siepi, o passo del Grillo
come vorrete poi chiamare: comunque sempre salita è.
Sono quasi 6 chilometri di scalata dolce che non supera
il 6%, in alternativa spiana che sembra un fondovalle.
Giunti in vetta c'è Sogliano, laggiù, che fa l'occhiolino.
Dietro, la fortezza di San Leo si stampa sull'orizzonte e,
subito dinanzi, la discesa a Ponte dell'Uso che plana,
con le rotondità dei suoi tornanti. Si scende in bicicletta dai 434 metri
delle Siepi ai 164 in greto al fiume. Subito a sinistra,
per salire a Sogliano al Rubicone, non cambia molto
dal Grillo, se non che si è un po' stanchi e la città di fossa
si trova a 379 metri. Santa Paola conclude l'ennesimo
atterraggio morbido, poi la breve salita per Montiano
tenendo la sinistra: è il termometro per misurare il livello
di stanchezza. Una serie di strappi rendono divertente
la via per il "più bel colle della Romagna", come veniva
definito il feudo di Giacomo Malatesta. Si scende quindi
dai 159 metri per ritrovare la pianura, e si ritorna alla
normalità. Oltrepassata la via Emilia a destra c'è
Case Missiroli.
Poi Bulgarnò-Capannaguzzo andando
a sinistra, a destra e a destra ancora. Langue un altro
pezzo di pianura, da prendere con il solito metodo
dei cambi. All'incrocio della Cesena-Cesenatico a
destra, è un attimo per la mancina via Capannaguzzo.
Solo 14 chilometri di case, campi e strada ora dove
svapora un po' anche la sofferenza. Montaletto sulla
71 bis muore a sinistra per Villa Inferno e con le saline
c'è una tappa che se ne va.