Scampagnate e gite a Forli in Campigna con bicicletta Mountainbike
Lunghezza: 21 KmDifficoltà: alta
Durata: 2 ore e 30
Il percorso:
Per fare gite in Romagna si raggiunge
Cà Bionda, punto di partenza per ottime
scampagnate in Mountain Bike, occorre
prendere la direzione Forlì - Campigna.
Superato poi Cusercoli dalla circonvallazione, un cartello
sulla destra spunta ad indicare la strada dell'agriturismo.
Si inizia quindi dai trecento metri della cima che domina
l'effervescente vallata. Ripercorrendo un piccolo ma impegnativo
tratto d'asfaltata, la prima curva a sinistra s'inerpica senza scampo.
Inizia l'inghiaiata che sdrucciola sotto le ruote, i rapporti agili
sono l'unico rimedio finchè non spiana.
La discesa nella conca rispunta fuori con una rampa da batticuore, poi, sbucando nel bivio da prendere a mancina, il tratto si fa dolce e un pò ondulato, ideale per le scampagnate in bicicletta Un primo casolare dopo circa 2 chilometri affresca il monte, a destra poi si intravede una cascina.
Ora si svolta a sinistra per scendere nella inghiaiata comoda
solo in apparenza:la ruota schizza via impazzita fra sassi come noci.
Sono circa tre chilometri in picchiata fino al fosso di Porcenico,
che s'attraversa per la prima salita d'asfalto subito a sinistra.
Fino all'antico borgo la strada sale gradualmente e c'è il gorgoglio
dell'acqua di fontana sulla destra a risvegliare quel silenzio.
L'asfalto termina alla chiesa di Porcentico, poi è sterrato gobbo
incastonato da pietraia. Al quindicesimo chilometro c'è la fontana
in una casa che sfida le pendici, poi fino a Cerecchio di Sopra si
macina ancora un tozzo di contrafforte.
Li un antico casolare mette tregua ancora per un pò all'arrancare silenzioso: la discesa lascia solo qualche avvallamento, 5 chilometri se ne vanno con tanta gratitudine, poi a sinistra si nasconde un sentiero che porta al passo del Becco prima e della Fusa poi. Tirando dritto, ahimè, si andrebbe fino a Castagnolo. Meglio quindi non sbagliare a navigare nei 4 chilometri di saliscendi che si ritorcono fino allo sterrato dell'andata. Fra gobbe e canalette la scolpitura si fa strada nel budello che abita il crinale. Finito il sentiero c'è da prendere a destra e poi ancora la prima a destra, che scende e sale vertiginosamente. Ecco la prima inghiaiata dove sbuffava, sulla pendenza invisa, il biker dell'andata. Farla in discesa ora è tutta un'altra cosa, ma le ruote scappano senza presa sul terreno. Ancora strappi fino all'ultimo tratto d'asfalto, che parte sulla destra per salire alla Cà Bionda.
La discesa nella conca rispunta fuori con una rampa da batticuore, poi, sbucando nel bivio da prendere a mancina, il tratto si fa dolce e un pò ondulato, ideale per le scampagnate in bicicletta Un primo casolare dopo circa 2 chilometri affresca il monte, a destra poi si intravede una cascina.
Li un antico casolare mette tregua ancora per un pò all'arrancare silenzioso: la discesa lascia solo qualche avvallamento, 5 chilometri se ne vanno con tanta gratitudine, poi a sinistra si nasconde un sentiero che porta al passo del Becco prima e della Fusa poi. Tirando dritto, ahimè, si andrebbe fino a Castagnolo. Meglio quindi non sbagliare a navigare nei 4 chilometri di saliscendi che si ritorcono fino allo sterrato dell'andata. Fra gobbe e canalette la scolpitura si fa strada nel budello che abita il crinale. Finito il sentiero c'è da prendere a destra e poi ancora la prima a destra, che scende e sale vertiginosamente. Ecco la prima inghiaiata dove sbuffava, sulla pendenza invisa, il biker dell'andata. Farla in discesa ora è tutta un'altra cosa, ma le ruote scappano senza presa sul terreno. Ancora strappi fino all'ultimo tratto d'asfalto, che parte sulla destra per salire alla Cà Bionda.