Percorsi per ciclisti e Bikers in Mountain Bike
Lunghezza: 36 KmDifficoltà: bassa
Durata: 2 ore e 30
Il percorso:
Oggi la pineta ravennate recita le
sue bellezze
nel Parco del delta del Pò e si fa scoprire dalla
mountain bike. Si parte dallo Stadio dei Pini "G.Todoli"
a Milano Marittima, dove l'auto trova posto ed una fontana
riempie le borracce. Il primo sentiero a destra sbuca sul
primo pittoresco Canalino, immissario delle saline.
Il ponte in legno sulla destra lo attraversa ed incrocia via
Jelenia Gora. La pineta si divide nel rivolo d'asfalto ma poi
continua fino a via Nullo Baldini: è lo sterrato principale
che si divide verso nord e soffoca nel verde.
La vegetazione
mediterranea avviluppa i pini secolari e spuntano l'erica,
il cisto, la smilace e la fillirea. Gli arbusti rispondono con
l'apocino e l'olivello. E ancora l'asparago, il ligustro, il prugnolo,
il sorbo domestico ed il nespolo appartengono all'oasi dove
le "gomme grasse" non sconvolgono la tranquillità.
Nascoste, le orchidee, lustrano il sottobosco. In alto
volteggiano le garzette, oppure i combattenti e le pittime reali.
Poi la Nullo Baldini pretende un attimo di attenzione e taglia
la rotatoria che immette alla discoteca Stork diritto a sinistra.
La curva a gomito sulla destra prelude allo sterrato che profuma
di coltivi. In poche pedalate si scopre l'argine del Savio e,
risalendolo, ecco il ponte che separa
Lido di Savio da Lido di Classe.
Sull'altra sponda parte ancora
uno sterrato il fiume verso ovest
ed ospita capanni, reti e frangivento.
Nel varco risale a destra dolcemente e a sinistra l'inghiaiata
incrocia via dei Lombardi. Prosegue rettilinea lungo un canale
dove l'acqua è ferma e ci si specchia l'airone che troneggia
sull'ampia chioma del pinus pinea, mentre la ruota sobbalza
sulle buche sempre più frequenti. Si spunta a sinistra poi a destra
seguendo i cartelli della pista ciclabile.
Poi ,lungo l'argine del Bevano
corre un sentiero di mota e cespugli scmpigliati il ponte arcuato
aggancia il legno alla riva dell'Ortazzo e qui la pineta prosegue
nell'impervio sentiero che stimola il biker sulla sua mountain bike.
Il single track digrada l'argine e prosegue sulle muraglie di vegetazione,
stacca a destra sulla sbarra e attraversa la pineta di Classe fino
al canale Fosso Ghiaia. A sinistra sulla strada bianca s'incontra
il ponte Botolone; Il Parco 1° Maggio sta sull'altra sponda,
vero cuore di Classe, incastonato fra i canti di fringuello,
pettirosso, usignolo e cardellino. Dove inoltre prolifera anche
l'apocino veneto e la lontana, lo scotano, la rosa di San Giovanni
si fanno rigogliosi. Accanto ai pini si intrecciano ancora farnie,
frassini e carpini, l'angolo remoto scopre agglomerati di antica
memoria come le Aie di Classe e Cà Fosso Ghiaia.
Poi si ritorna dal ponte delle Botole e si può variare seguendo
sempre diritto il sentiero. Al fiume Bevano è d'obbligo la mancina
e si ritrova il ponte. La via dei Lombardi rende più facili le cose
per chi è stanco, seguendola fino a Lido di Classe:
dopo il ponte, sempre alla Nullo Baldini ed al placido canalino.