Il Rubicone -
Fu il confine tra l'Italia e la Gallia Cisalpina,
piccolo fiume - grande nella storia di Roma -
per il gesto di Giulio Cesare che lo attraversò nel 49 a.C.
divenendo nemico di Roma. Scrisse Livio che l'esercito
del console Lucio Postumio, accampato sulle rive di questo
storico fiume, fu sbaragliato dai Galli che fecero strage dei romani,
capitanati dallo stesso Postumio. E che su questa sponda Caio Giulio
Ottaviano erede di Cesare strinse con Antonio e Lepido il secondo triumvirato.
Ponte Consolare sul Rubicone -
Il ponte romano sul fiume Rubicone venne eretto due secoli prima dell'era volgare, allorquando il console Marco Emilio Lepido fece tracciare e sistemare la via Emilia che da Piacenza conduceva a Rimini.
La sua larga platea di breccia rossa fu visibile fino al 1725 e successivamente posta in luce dagli scavi del 1937-38. In una pergamena del 955 si cita il ponte marmoreo di Savignano chiamato Triponzio, e così negli anni 1205 e 1268.
Le arcate laterali vennero danneggiate da una masnada di ungheresi comandata da Anichino Mongardo e dall'Ordelaffi che vi appiccò fuoco. Nel 1450 Sigismondo Malatesta, signore di Rimini, tolse i marmi dalle spalle del ponte per la costruzione del
Duomo di Rimini e per ornare il ponte di Tiberio sul Marecchia. Nel 1944 veniva completamente distrutto in seguito agli eventi bellici e ricostruito dalla Sovrintendenza ai monumenti di Bologna nel 1965.
Il Castello di Ribano
(secolo XI) -
Si erge in cima ad un colle, circondato da vigneti, sulla strada provinciale che porta da Savignano sul Rubicone a Sogliano al Rubicone, al Km. 2,5. È oggi sede della importante azienda vitivinicola Spalletti, che produce alcuni fra i vini tipici della Romagna. Il castello con la rivoluzione francese passò di mano in mano fino al conte Gioachino Rasponi, nipote del re di Napoli, e, attraverso diversi matrimoni, all'attuale proprietario dottor Giovanni Colonna principe di Paliano, nipote del conte Gianbattista Spalletti.
Biblioteca e Accademia dei Filopatridi -
Nei secoli XVI e XVIII esistevano e fiorivano nel paese di Savignano due biblioteche: una comunale, l'altra dell'Accademia,
che furono unite in un'unica sede incrementate e amministrate sin dal primo ottocento dalla Rubiconia Accademia dei Filopatridi. 60 mila volumi, 400 manoscritti, 20 incunaboli, 69 cinquecentine, 49 edizioni Bodoniane, oltre a 450 autografi, costituiscono il patrimonio bibliografico della attuale biblioteca che mano a mano è andata arricchendosi di opere moderne per corrispondere alle richieste di studiosi e studenti interessati alla consultazione.
Nel 1801, sorse per opera di Perticari-Borghesi-Amati, l'Accademia Rubiconia dei Filopatridi, che va considerata come una restaurazione e un riordinamento della Accademia preesistente, quella degli Incolti, che sorse nel XVII secolo. Ebbe sue leggi e ordinamento pastorale, traendo dal greco il suo nome di Simpemenia, adunanza di pastori. Lo studioso peraltro dà il dovuto peso al pensiero contenuto nelle leggi, poiché in essi è la sintesi dei nobili ideali, che alimentarono sempre la fede operosa dei Savignanesi. Per 20 anni presidente
della Accademia Rubiconia
dei Fiopatridi fu Giosuè Carducci, nominato poi "Presidente onorario perpetuo".
Venendo da Cesena, nella zona dell'antico Compito, c'è una Pieve Romanica risalente al VI secolo. Del suo impianto originario restano solo alcuni elementi poiché nel corso dei secoli la struttura ha subito diversi rimaneggiamenti. Poi c'è la Villa Rasponi del Principe Colonna di Paliano, con annesso un parco pregevole dal punto di vista botanico. Più avanti c'è Borgo San Rocco con l'omonima Chiesa all'interno della quale è conservato un Crocefisso in legno del Duecento. Quindi si passa sul Ponte storico sul Rubicone e nel corso ci sono Palazzo Vendemini (bellissimo e completamente ristrutturato '700), il Monte di Pietà (del '400 cadente), la Vecchia Pescheria ('700), la Chiesa di San Benedetto con facciata rinascimentale. Più avanti la Collegiata di Santa Lucia (1494), il Palazzo Municipale ('700) e la chiesa della Madonna Rossa ('700).
La storia di Savignano sul Rubicone
Savignano sul Rubicone si trova a circa metà strada fra Rimini e Cesena, da cui dista 15 chilometri, lungo la via Emilia e l'asse ferroviario Bologna-Rimini. Il territorio del Comune si estende dalle prime colline preappenniniche (località Ribano) fino al mare, seguendo il corso del Rubicone fino alla foce.
L'origine del toponimo è controversa. La versione più accreditata lo fa risalire al romano "Fundus Sabinianus- (o della famiglia Sabina). Con i termini "ad confluentes" nella "Tabula
Peutingeriana", e "Compitum" nell'Itinerario Gerosolimitano, è indicato il luogo ove ebbe origine anticamente Savignano sulla via Emilia (San Giovanni in Compito). Gli invasori costrinsero gli abitanti di questa importante borgata romana a fuggire verso l'interno, sul colle di Gaio o Gaggio, per poi trasferirsi sull'ameno poggio della famiglia Sabiniana. Da questo essi ridiscesero, diversi secoli dopo, per gettare le fondamenta dell'attuale Savignano. Secondo i cronisti, un certo Gaio Sabino, capostipite della famiglia Sabiniana, sarebbe stato il fondatore del luogo.
Fino al 1933 la cittadina si chiamava Savignano di Romagna. Poi il capo del governo Benito Mussolini, con un decreto, pose fine ad una diatriba fra storici e letterati che si trascinava da secoli, individuando nel fiume che attraversa Savignano, lo storico Rubicone.
Dove si trova Savignano sul Rubicone ?
Altezza sul mare: m 0 fino a 88
Distanza da Forlì: km 32
Frazioni di Savignano sul Rubicone:
Fiumicino, Capanni, San Giovanni in Compito.