La chiesa di San Clemente
si compone di una sola navata
abbellita di colonne.
L'altare maggiore è di scagliola.
Dietro di esso originariamente
trovava posto un coro con
sedili ed inginocchiatoi in legno.
In alto la sta tua di San Clemente.
La cappella di destra è dedicata al SS. Crocefisso,
quella di fronte, non internata, alla Sacra Famiglia.
E' qui collocato un quadro di Giovan Battista Costa (1697-1767), raffigurante appunto la Sacra Famiglia, di notevole valore. La chiesa fu costruita nel 1834 per volere e a spese dell'arciprete don Paolo Bellini. Scarne notizie fanno risalire la prima parrocchia di San Clemente al 1370, costruita da un certo Giacobbe in località "Monticello", ora cimitero. Poi nel 1726, con debita licenza ottenuta dall'arciprete Marini, venne trasferita da "Monticello" entro il Castello, attigua alla porta di questo ed officiata dai monaci "Olivetani".
Sotto il presbiterio v'è ancora una vecchia cisterna chiamata "pozzo dei frati". Nel 1834 questa prima costruzione venne abbattuta per costruirvi l'attuale Chiesa, si pensa su disegno dell'architetto Luigi Poletti (1792-1869), progettista poi nel 1842 anche del Teatro Comunale di Rimini, considerato in quegli anni il più famoso architetto degli Stati Pontifici. Ancor oggi l'abitato di San Clemente è per gran parte racchiuso entro la cinta muraria del castello malatestiano, parzialmente restaurata.
Restano l'ingresso al castello, con un arco a tutto sesto,
e l'accesso al ridotto della rocca, come l'altro rivolto a levante,
munito di arco a sesto acuto e sormontato da una torre priva di merlatura.
Dalla rocca sono visibili pochi avanzi nell'angolo sud-orientale dell'abitato.
Ma i Malatesta a San Clemente lasciarono un'altra testimonianza notevole del loro dominio: Castelleale. E' l'unico esempio presente nelle nostre zone di grande fattoria e villa fortificata contemporaneamente. Esso fu costruito nel 1388 da un personaggio importante nella storia della famiglia Malatesta: Leale Malatesta, vescovo di Rimini. E sembra che qui Leale morisse nel settembre del 1400 subito dopo aver fatto testamento.
E' qui collocato un quadro di Giovan Battista Costa (1697-1767), raffigurante appunto la Sacra Famiglia, di notevole valore. La chiesa fu costruita nel 1834 per volere e a spese dell'arciprete don Paolo Bellini. Scarne notizie fanno risalire la prima parrocchia di San Clemente al 1370, costruita da un certo Giacobbe in località "Monticello", ora cimitero. Poi nel 1726, con debita licenza ottenuta dall'arciprete Marini, venne trasferita da "Monticello" entro il Castello, attigua alla porta di questo ed officiata dai monaci "Olivetani".
Sotto il presbiterio v'è ancora una vecchia cisterna chiamata "pozzo dei frati". Nel 1834 questa prima costruzione venne abbattuta per costruirvi l'attuale Chiesa, si pensa su disegno dell'architetto Luigi Poletti (1792-1869), progettista poi nel 1842 anche del Teatro Comunale di Rimini, considerato in quegli anni il più famoso architetto degli Stati Pontifici. Ancor oggi l'abitato di San Clemente è per gran parte racchiuso entro la cinta muraria del castello malatestiano, parzialmente restaurata.
Ma i Malatesta a San Clemente lasciarono un'altra testimonianza notevole del loro dominio: Castelleale. E' l'unico esempio presente nelle nostre zone di grande fattoria e villa fortificata contemporaneamente. Esso fu costruito nel 1388 da un personaggio importante nella storia della famiglia Malatesta: Leale Malatesta, vescovo di Rimini. E sembra che qui Leale morisse nel settembre del 1400 subito dopo aver fatto testamento.
La storia di San Clemente
Il toponimo risale ad un nome illustre nella storia della Chiesa,
ovvero a Clemente, vescovo di Roma, terzo successore di
Pietro dall'88 al 97, autore di una "Lettera ai Corinzi"
di notevole rilievo storico, morto martire, in esilio in
Asia Minore durante il regno di Traiano.
Le origini di San Clemente si perdono nel Medioevo.
Le prime notizie le abbiamo con la
comparsa di "Castrum Sancti Clementi"
nella sedicente donazione fatta da Ottone I (912-973),
imperatore del Sacro Romano Impero e re di Germania,
nel 962 ai conti di Carpegna.
Rimase sotto il potere dei Malatesta sino al 1463,
quando la Chiesa lo tolse a Sigismondo Malatesta.
Un precedente tentativo, compiuto dal condottiero Niccolò Piccinino (1380-1444) nel 1443 per conto della Chiesa, che pose l'assedio al Castello, fu senza esito. Roberto Malatesta riconquistò San Clemente nel 1469 e il comune rimase alla famiglia sino al 1504, quando il castello e tante altre località in Romagna passarono per breve tempo ai veneziani. Nel 1508 i veneziani lo cedettero alla Santa Sede, questa lo assegnò al comune di Rimini.
Ulteriori notizie su San Clemente, nei secoli XVI-XVII-XVIII, le abbiamo dalle carte comprovanti una forte rivalità con altri comuni della vallata del Conca. Se nel XV secolo Monteriore è l'effettiva capitale della valle e Saludecio la seconda cittadina, nei secoli successivi si aggiunse anche San Clemente come centro importante. Forte tensione insorse fra San Clemente e Montefiore per il controllo di un punto strategico per l'economia della varata, cioè il borgo, il mercato e il guado di Morciano. La rivalità tra Montefiore e San Clemente, soprattutto per l'organizzazione dei mercati e delle fiere, durò perlomeno sino alla metà dell'Ottocento. Col XVI secolo inizia comunque l'ascesa di Saludecio che si proporrà come capitale della valle.
Un precedente tentativo, compiuto dal condottiero Niccolò Piccinino (1380-1444) nel 1443 per conto della Chiesa, che pose l'assedio al Castello, fu senza esito. Roberto Malatesta riconquistò San Clemente nel 1469 e il comune rimase alla famiglia sino al 1504, quando il castello e tante altre località in Romagna passarono per breve tempo ai veneziani. Nel 1508 i veneziani lo cedettero alla Santa Sede, questa lo assegnò al comune di Rimini.
Ulteriori notizie su San Clemente, nei secoli XVI-XVII-XVIII, le abbiamo dalle carte comprovanti una forte rivalità con altri comuni della vallata del Conca. Se nel XV secolo Monteriore è l'effettiva capitale della valle e Saludecio la seconda cittadina, nei secoli successivi si aggiunse anche San Clemente come centro importante. Forte tensione insorse fra San Clemente e Montefiore per il controllo di un punto strategico per l'economia della varata, cioè il borgo, il mercato e il guado di Morciano. La rivalità tra Montefiore e San Clemente, soprattutto per l'organizzazione dei mercati e delle fiere, durò perlomeno sino alla metà dell'Ottocento. Col XVI secolo inizia comunque l'ascesa di Saludecio che si proporrà come capitale della valle.
Dove si trova San Clemente in Romagna ?
Altezza sul mare: m 179
Distanza da Rimini: km 15
Frazioni di San Clemente:
Sant'Andrea in Casale, Fornace.