Le principali attrattive
Rivolta verso il mare Adriatico, rappresenta l'accesso
principale al paese (secolo XIV) e si caratterizza per lo
Stemma comunale affisso sull'arco di ingressoentrando,
sulla destra, si può ammirare la lapide in arenaria (secolo XVI) che Publio Francesco Modesti, rinomato letterato umanista, dedicò alle origini di Saludecio.
sulla destra, si può ammirare la lapide in arenaria (secolo XVI) che Publio Francesco Modesti, rinomato letterato umanista, dedicò alle origini di Saludecio.
Municipio e Centro Culturale.
Il complesso municipale ottocentesco,
in parte ricostruito nel dopoguerra, occupa l'area su cui sorgeva l'imponente rocca malatestiana.
Chiesa Parrocchiale di S. Biagio.
Si tratta di una delle più belle architetture settecentesche
del territorio riminese e dell'edificio sacro più importante
della vallata. Ricostruita tra il 1794 ed il 1800 al posto
dell'antica parrocchiale, su progetto dell'architetto cesenate
Giuseppe Achilli, è abbellita dagli stucchi di Antonio Trentanove.
Vi si ammirano preziosi dipinti di Guido Cagnacci, del Centino,
del saludecese Sante Braschi, insieme a tele del Ridolfí, di padre
Atanasio (Favini) da Coriano e di Bernardino e Vitale Guerrini.
Santuario Beato Amato Ronconi e Museo Arte Sacra.
La Chiesa è anche Santuario del Beato Amato Ronconi,
di cui si conserva miracolosamente il corpo in una urna di vetro;
di eccezionale valore documentario ed artistico è il ricco patrimonio
di ex-voto, suppellettili (candelieri, lampade, reliquiari) e arredi
(lampioni, stendardi, cappe, paramenti)
raccolti nei secoli intorno al culto del Beato.
Olmo del Beato.
Cappella in cui si conserva l'antico olmo del Beato Amato,
reliquia a cui è legata la tradizione popolare e religiosa del
francescano Amato Ronconi, vissuto nel XIII secolo.
Nello stesso edificio si trova il bronzo del Beato,
attribuito a Prospero Clementi (1516-1584).
Via Roma.
Lungo la contrada maggiore si affacciano i più significativi
palazzi nobiliari e della ricca borghesia terriera del secolo scorso:
Albini/Elisei, Giovanelli/Marcucci, Riminucci/Botticelli,
Marangoni/Cerri, Suali/Tirapani, Zandri/Podestà.
Chiesa e Convento dei Gerolomini.
La Chiesa, con l'annesso complesso, è localizzata nella parte
alta del borgo. Fondata nel 1640 dal Beato Cipriano Mosconi
dell'ordine dei frati Gerolomini, conserva una serie di dipinti
settecenteschi ed un altare in legno finemente intagliato.
Da notare anche il Chiostro del Convento in parte rimaneggiato.
Porta Montanara.
Rivolta verso i rilievi appenninici, rappresenta la seconda porta
d'accesso al borgo. Accuratamente restaurata, risale al XIV secolo.
Torre Civica.
È l'antica torre campanaria del comune di cui conserva,
sul fronte, lo stemma in pietra; interessante la lapide
risorgimentale che testimonia la fine del dominio pontificio.
Palazzo Albini/Della Rovere.
Di proprietà Albini, è il palazzo più
significativo del paese e risale al secolo XVI.
Le Mura.
La cinta muraria bastionata, che si sviluppa intorno al paese,
definisce il nucleo storico medievale: in gran parte restaurata,
presenta bastioni difensivi di diversa tipologia,
ascrivibile a differenti periodi (secolo XV/XVI).
Il territorio "Hospitales" del Beato Amato.
Localizzato nella periferia del capoluogo è stato fondato nel XIII
secolo dal Beato Amato come luogo di ricovero per pellegrini.
Ormai trasformato nei suoi caratteri originali, conserva l'oratorio
del XVIII secolo con due dipinti di anonimo.
Oggi è adibito a Casa Protetta per anziani.
Meleto Castello.
Il piccolo centro fortificato, in parte abbandonato,
domina la vallata del Tavollo, di notevole interesse
ambientale e naturistico.
Di origine medievale conserva la cinta muraria e l'impianto originari.
Osservatorio Astronomico.
Fondato dal gruppo Astrofili "N. Koppernick"
si trova in località Santa Maria del Monte.
È dotato di un potente telescopio e di una
fornita biblioteca a disposizione di tutti i visitatori.
La storia di Saludecio
È tradizione far risalire l'origine del luogo a Traiano Decio,
imperatore romano, che avrebbe trovato scampo sulle colline,
edificando la propria abitazione. Di qui "salus Decii" o "saltus Decii".
Altra ipotesi ottocentesca è quella di considerare Saludecio
nome derivato dal Santo titolare della vecchia Pieve:
San Laodicio, che in volgare compare come
Sanlodeccio in una novella del "Decameron".
Il primo documento che attesta l'istituzione civile e religiosa
è del 1014, anno in cui il Plebato era soggetto alla Chiesa riminese.
Quest'ultima nel 1231 aveva diritti baronali su vari castelli della diocesi,
compreso lo stesso Saludecio, lungamente
conteso dal comune di Rimini nel corso del XIII secolo.
È sul finire del '200 che vive ed opera il Beato Amato Ronconi,
il cui corpo è conservato nella Chiesa Parrocchiale di S. Biagio.
Francescano del terzo ordine, fondò l'ospedale di Santa Maria
di Monte Orciale, luogo di tappa e ricovero per tutti i pellegrini,
posto sull'importante strada medievale per Roma.
È in questo periodo che prende corpo quel processo
di militarizzazione del territorio, che troverà ulteriori
sviluppi nei secoli XIV e XV, quando al comune
di Rimini subentra la Signoria dei Malatesta.
Per tutto il XV secolo la storia del paese si intreccia
con le lotte di potere fra i due più noti e illustri contendenti:
Sigismondo Malatesta e Federico da Montefeltro.
Nel 1469 il castello è ripreso da Roberto, figlio di Sigismondo,
e quindi nel 1482 da Pandolfo, figlio di Roberto;
quest'ultimo lo perde ad opera dei veneziani.
Dopo il breve dominio della Repubblica di Venezia,
Saludecio torna per alcuni anni al comune di Rimini.
Dal 1517 passa sotto la giurisdizione di Francesco Maria
Della Rovere per poi entrare definitivamente a far parte dello
Stato Pontificio dal 1524.
In questo secolo vissero
Publio Francesco Modesti, Sebastiano Serico ed alcuni umanisti
che diedero un grande impulso alla vita culturale e politica del paese.
Nella seconda metà del '700, anche qui, come in tutto lo
Stato Pontificio, si comincia ad avvertire il
disagio dovuto alla crisi finanziaria, alla mancanza di riforme
economiche e politiche, il tutto aggravato
dalla carestia del 1776 e dal terremoto del 1786.
Saludecio, dopo aver nominato il 24 giugno 1859
la Giunta provvisoria di Governo, diventa, con la proclamazione
del Regno d'Italia, capoluogo di Mandamento della Valconca.
Dove si trova Saludecio in Romagna ?
Altezza sul mare: m 348
Distanza da Rimini: km 36
Frazioni di Saludecio:
Cerreto, Meleto, Sant'Ansovino, Santa Maria del Monte.