Le ragioni che portano al mantenimento , all’incremento e alla sopravvivenza della razza Mora romagnola sono molteplici.
Innanzi tutto è da mettere in evidenza l’importanza del mantenimento della biodiversità all’interno della popolazione suina mondiale, in modo da poter valutare le caratteristiche proprie di ogni tipo genetico e valorizzarle nel caso queste siano miglioratrici.
Le motivazioni che devono indurre a preservare la biodiversità sono di ordine culturale, biologico e zootecnico. Le razze autoctone, infatti, sono testimonianze della storia dell’agricoltura e della cultura delle popolazioni rurali, oltre a costituire un materiale di inestimabile valore per la ricerca scientifica nel campo della genetica e dell’etnologia. Queste rappresentano una combinazione particolare di geni non piů facilmente ricostruibile una volta perduta, frutto di un processo selettivo che ha portato alla formazione di tipi genetici con un insieme di caratteristiche peculiari, adatti ad un determinato sistema produttivo e a un determinato ambiente.
Le motivazioni che devono indurre a preservare la biodiversità sono di ordine culturale, biologico e zootecnico. Le razze autoctone, infatti, sono testimonianze della storia dell’agricoltura e della cultura delle popolazioni rurali, oltre a costituire un materiale di inestimabile valore per la ricerca scientifica nel campo della genetica e dell’etnologia. Queste rappresentano una combinazione particolare di geni non piů facilmente ricostruibile una volta perduta, frutto di un processo selettivo che ha portato alla formazione di tipi genetici con un insieme di caratteristiche peculiari, adatti ad un determinato sistema produttivo e a un determinato ambiente.
Nei paesi sviluppati, poi, come l’Europa, si ha l’aumento costante della richiesta di prodotti di qualità, di prodotti locali di nicchia, di prodotti ottenuti nel rispetto del benessere degli animali e dell’ambiente .
La tendenza ad affidarsi ad un'unica o poche razze, come finora č avvenuto, ha portato alla riduzione di numerosi tipi genetici, che
meglio di altri si prestano a sistemi di allevamento sostenibile e alla produzione di alimenti con caratteristiche particolari.
L’esigenza di mantenere la massima variabilità nelle specie di interesse zootecnico č dettata anche dalla probabilità che si verifichino, come è già avvenuto nel passato, cambiamenti nella domanda dei prodotti di origine animale in seguito a nuove conoscenze nel campo della nutrizione.
In ambienti particolarmente difficili, come puň essere l’appennino romagnolo la Mora è l’unica che consente una integrazione al reddito, sfruttando al meglio terreni che altrimenti sarebbero lasciati a se stessi e al degrado idrogeologico.
In questo modo si evita l’abbandono di aree che sarebbero senz’altro destinate al degrado, al logorio del tempo e degli agenti atmosferici, danni questi che porterebbero ad un impatto socio-culturale ed occupazionale forzato e difficile da contestualizzare.
La Mora romagnola, inoltre, è parte integrante dell’agrosistema romagnolo, frutto delle combinazioni e delle relazioni tra piante, animali, microrganismi e componenti non viventi (terra, acqua, aria ecc.).
La scomparsa di uno di questi elementi determina la crisi dell’agroecosistema.
Perciò la Mora romagnola è fondamentale anche dal punto di vista ecologico perché difficilmente può essere sostituita da razze selezionate per altri ambienti e di conseguenza può determinare la distruzione dell’originario agro-ecosistema con conseguenze negative non solo di tipo economico ed alimentare ma anche di tipo ambientale.
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