Nella metà degli anni settanta, Gianni Fucci fece il suo esordio come poeta dialettale; da allora ha pubblicato numerose raccolte, vincendo diversi premi, il dialetto santarcangiolese è come la sua seconda lingua madre.
Gianni Fucci, poeta di Santarcangelo di Romagna da anni si occupa di cinema e di letteratura, è celebre anche per avere fatto parte del gruppo di artisti e intellettuali di Santarcangelo e dintorni, fra i quali erano presenti Nino Pedretti, Tonino Guerra, Raffaello Baldini, Rina Macrelli, che informalmente si ritrovavano a casa di Pedretti e al Caffè Trieste, ironicamente definiti da qualcuno «E circal de giudeizi» (il circolo del senno).
Gianni Fucci, poeta di Santarcangelo di Romagna da anni si occupa di cinema e di letteratura, è celebre anche per avere fatto parte del gruppo di artisti e intellettuali di Santarcangelo e dintorni, fra i quali erano presenti Nino Pedretti, Tonino Guerra, Raffaello Baldini, Rina Macrelli, che informalmente si ritrovavano a casa di Pedretti e al Caffè Trieste, ironicamente definiti da qualcuno «E circal de giudeizi» (il circolo del senno).
Fucci è autore di diverse raccolte di poesie dialettali: La morta e è cazadçur. Poesie romagnole (Maggioli Editore), Èlba dla memòria (Maggioli Editore).
Collabora anche con molte riviste, come «Lengua», «Tratti», «Diverse lingue»,
«Il lettore di provincia», ha ricevuto premi letterari:
il premio Romagna (1986), il Premio Lanciano (1991), il premio Biagio Marin ex aequo con Paolo Bertolani, il Premio S. Vito (1996).
L'ultima raccolta pubblicata è «La baleda de vent».
E’ bastimént (Campanotto 1997), Nadel. Sonetti d’auguri (Pazzini 2002),
Témp e tempésti, (Archinto 2003), Vént e bandiri (Raffaelli 2005).
Della sua opera si sono occupati, fin dagli esordi, importanti critici,
da Franco Brevini a Gualtiero De Santi, Franco Loi, Luca Cesari e, da ultimo,
Luciano Benini Sforza.