I resti del castello di Coriano
si ergono su uno dei promontori più alti del paese,
in gravi condizioni di degrado sebbene nel 1989
l'amministrazione comunale sia intervenuta con
opere di restauro al portone d'ingresso e alla torre. La costruzione va attribuita ai Malatesta nella
prima metà del Quattrocento. Nel 1528 il castello
venne assegnato dal papa Clemente VII alla famiglia
Sassatelli di Imola quale premio per l'aiuto dato nei
combattimenti contro i Malatesta.
Sul portone d'ingresso vi è ancora oggi lo
stemma lapideo dei Sassatelli che è rimasto nel
gonfalone del comune
(tre monti d'argento accostati in campo azzurro:
due laterali sormontati da una griglia d'oro).
Nei secoli la proprietà del castello si avvicenda più volte:
l'Impero, il Papato, i Carpegna, i Malatesta, i Montefeltro,
i Sassatelli, i veneziani.
Il comune di Coriano dall'800 in poi,
(sino alla seconda guerra mondiale,
quando gli eventi bellici causarono
al castello non pochi danni),
utilizzò gli edifici della Rocca per usi diversi, ma sempre
di pubblica utilità (abitazione del postiglione,
del medico condotto,
carceri mandamentali, ecc.).
Nel dopoguerra, sino alla metà degli anni '70, in coincidenza con l'abbandono del paese da parte della popolazione in migrazione verso la costa il castello fu ridotto in uno stato di semiabbandono. Inoltre alla luce di scelte urbanistiche come le edificazioni sulla piazza d'armi furono compiuti sicuramente altri imperdonabili errori a tutto danno del patrimonio storico comunale. Negli ultimi decenni interventi di risanamento e alcuni restauri di parti della Rocca,
effettuati da parte di privati sotto la direzione della soprintendenza alle Belle Arti, ne hanno consentito un recupero positivo. L'amministrazione comunale è comunque impegnata nella ricerca di finanziamenti per un'operazione di risanamento generale di tutto il castello, onde restituire al paese e ai turisti il suo monumento più importante e più prezioso.
Nel dopoguerra, sino alla metà degli anni '70, in coincidenza con l'abbandono del paese da parte della popolazione in migrazione verso la costa il castello fu ridotto in uno stato di semiabbandono. Inoltre alla luce di scelte urbanistiche come le edificazioni sulla piazza d'armi furono compiuti sicuramente altri imperdonabili errori a tutto danno del patrimonio storico comunale. Negli ultimi decenni interventi di risanamento e alcuni restauri di parti della Rocca,
effettuati da parte di privati sotto la direzione della soprintendenza alle Belle Arti, ne hanno consentito un recupero positivo. L'amministrazione comunale è comunque impegnata nella ricerca di finanziamenti per un'operazione di risanamento generale di tutto il castello, onde restituire al paese e ai turisti il suo monumento più importante e più prezioso.
Cerasolo -
L'edificazione di «castrum Ceresolo» si perde negli anni del 1200.
Apparteneva al comune di Rimini quando nel 1321 fu espugnato
dai ghibellini romagnoli e distrutto completamente.
Riedificato dai riminesi nel 1380 passò ai Malatesta, ai Montefeltro,
ai veneziani. Oggi sono visibili resti dell'antico castello incorporati
in abitazioni dei secoli successivi e poggianti su resti della cinta romana.
Besanigo -
Il castello di S. Andrea in Patrignano fu eretto da
Sigismondo Maltesta nel 1430. Nel 1504 passò ai veneziani,
poi ai Montefeltro ed infine al comune di Rimini. Nel 1517
fu espugnato e distrutto da Francesco Maria Della Rovere.
Sui ruderi rimasti dall'incendio si sono in parte appoggiati
edifici successivi. Sono ancora visibili gli imponenti
avanzi della cinta muraria.
Passano -
Castrum Passani risulta essere l'edificio più antico
del comune di cui si abbia documentazione:
da un documento ravennate risulta che esso
venne concesso nel 1111 da Lucio II alla Chiesa ravennate.
Passato poi al comune di Rimini e nel 1361 ai Malatesta.
Il castello si ergeva sul poggio di Passano,
sovrastante il rio delle Fornaci, sulla cui sommità
è stato costruito un ristorante utilizzando i resti della fortezza;
nei pressi dell'attuale edificio si notano fondamenta e basi murarie.
Mulazzano -
Castrum Mulazzani nel 1366 apparteneva alla Santa Sede,
ma nel 1358 passò ai Malatesta. Nel 1468 Federico
di Montefeltro lo tolse a Sigismondo. Nel 1504 lo
occuparono i veneziani. Il castello era situato al centro
dell'attuale abitato di Mulazzano; oggi rimangono
pochi resti della cinta muraria e della cisterna,
visibile nel bel mezzo della piazzetta.
Monte Tauro -
Nel 1200 Castrum Montis Tauri era soggetto al
comune di Rimini dal quale passò ai Malatesta.
Nel 1504 se ne impadronirono i veneziani.
Il castello sorgeva dove oggi si trova il Casale
di Monte Tauro detto anche castello,
sul poggio che sovrasta il corso del Marano;
alcuni fabbricati sono stati eretti sui ruderi,
la maggior parte dei quali è scomparsa a
seguito di lavori di sistemazione
e di ristrutturazione del luogo.
Vecciano -
Nel 1355 Castrum Viciani si ribellava al
comune di Rimini per sottomettersi alla Santa Sede.
Passò poi ai Malatesta e successivamente venne demolito.
Sorgeva sul colle dove si trova la casa colonica Torre;
l'edificio è sorto sulle fondamenta della rocca
di cui conserva i sotterranei adibiti a cantina
e una cisterna ancora efficiente.
La storia di Coriano
Coriano ha origini molto antiche:
fu colonia degli umbri, degli etruschi, dei romani.
Dal XIII secolo in poi fu terra di conquista
per tutti gli eserciti che si combattevano in Italia.
Fu di Malatesta, di Borgia, della Repubblica di Venezia,
degli eserciti spagnoli, delle truppe papaline.
Nel 1528 fu donata dal papa alla famiglia
Sassatelli di Imola in cambio dei favori
resi nel liquidare i Malatesta.
La famiglia Sassatelli ricostruì il castello distrutto
grosso modo come lo possiamo vedere oggi
dai resti e diede a Coriano lo stemma cittadino.
Tre monti d'argento accostati in campo azzurro:
quel di mezzo più alto cimato di cuore d'argento;
due laterali sormontati da giglio d'oro;
il tutto entro una corona a tre fioroni e due punte portate.
Lo stemma originale in pietra è tutt'oggi
infisso sull'arco d'entrata al castello.
Coriano fu nei secoli successivi la zona agricola del riminese,
sede di mandamento che comprendeva sei comuni
(Misano, Montecolombo, Montescudo, Morciano,
San Clemente oltre che Coriano).
Il nome del comune ritornò all'attenzione del mondo nel corso della seconda guerra mondiale quando nel settembre del 144 vi si combatté la più aspra e micidiale battaglia di sfondamento della linea Gotica, mirante alla liberazione di Rimini. L'intero paese fu distrutto. Di questo sanguinoso episodio è rimasto all'entrata del paese il Cimitero di guerra Inglese che ospita 1940 caduti.
Il nome del comune ritornò all'attenzione del mondo nel corso della seconda guerra mondiale quando nel settembre del 144 vi si combatté la più aspra e micidiale battaglia di sfondamento della linea Gotica, mirante alla liberazione di Rimini. L'intero paese fu distrutto. Di questo sanguinoso episodio è rimasto all'entrata del paese il Cimitero di guerra Inglese che ospita 1940 caduti.
Dove si trova Coriano ?
Altezza sul mare: m 107
Distanza da Rimini: km 10
Frazioni:Cerasolo, Mulazzano, Ospedaletto,
Sant'Andrea in Besanigo.