Chiese - Monumenti - Palazzi e piazze
La visita a Cotignola, non può prescindere da San Francesco d'Assisi,
una chiesa edificata nella seconda metà del XIV
secolo nello stile gotico-romano.
All'interno sono conservati pregevoli dipinti di pittori
cotignolesi tra cui una Pietà di Girolamo Marchesi e
una lunetta di Bernardino e Francesco Zaganelli raffigurante
anch'essa La Pietà. Purtroppo quest'ultimo dipinto
faceva parte di un dittico con una pala che però,
dal secolo scorso, si trova nel museo milanese di Brera,
portata dagli ispettori napoleonici. Sempre dei fratelli Zaganelli è la pregevole affrescatura della cappella degli Sforza,
collegata a San Francesco da un porticato.
In questo oratorio,
dedicato a Santa Maria degli Angeli, furono accolte le spoglie
di molti membri della famiglia Sforza a cominciare
da Elisa Petroncini, madre di Muzio Attendolo.
Una tavola della scuola dei Carracci si trova invece nella chiesa
Conegiata di Santo Stefano Protomartire,
nel cui presbiterio è il sepolcro scolpito da
Pietro Barilotto per l'arcivescovo di Dubrovnik
(l'antica Ragusa) il cotignolese Rinaldo Graziani, morto nel 1529.
Di discreto interesse le chiese della Madonna di Genova e
del Pio Suffragio, mentre un discorso a parte merita Palazzo Sforza,
edificato dal padre di Muzio Attendolo nel 1376
ma completamente distrutto nel 1944-45 e quindi riedificato,
secondo la struttura originale, nel 1961.
Da non perdere anche la Torre d'Acuto,
edificata nel 1376 da sir John Hawkwood,
anch'essa distrutta e riedificata pochi anni fa,
con all'interno la famosa campana civica «El campanon».
E la stele di Caio Vario, risalente al periodo compreso
tra il 30 e il 40 dopo Cristo e ora sistemata nel loggiato
della Biblioteca Comunale. Infine citazione d'obbligo
per il museo Luigi Varoli, un tempo abitazione del pittore,
trasformata in museo dopo la morte di Varoli, avvenuta nel 1958.
La storia di Cotignola
Spesso i capitani di ventura sono stati sinonimo di saccheggi
e di periodi bui per i paesi dominati da questi mercenari.
La stessa cosa non si può dire per Cotignola, che proprio
sotto il dominio di John Hawkwood, fu ampliata e munita di mura,
bastioni e torri, fino a divenire un castello di una certa importanza. Stiamo parlando del 1376 e di quando papa Gregorio XI
cedette questa villa «con 144 fochi» al capitano di ventura.
Non è certa l'origine del nome Cotignola, anche se č abbastanza
verosimile una derivazione dalla particolare attitudine dei terreni
alla coltivazione delle mele cotogne, che comparivano nell'antico
stemma comunale.
Conosciuto anticamente come Mazzafrena, il paese assunse
la denominazione attuale solo in un secondo momento,
stando a quanto riporta un documento del 1177.
Del paese era originario Muzio Attendolo, famoso come
capitano di ventura col nome di Sforza, e quando quest'ultimo
assunse aria guida del ducato di Milano anche Cotignola,
che nel 1411 era stata ceduta come contea allo Sforza stesso,
conobbe un periodo di grande splendore.
Morto tragicamente Muzio Attendolo Sforza nelle
acque dell'Aterno (1424), Cotignola
passņ al figlio Francesco Sforza.
Con l'inizio del secolo XVI Cotignola conobbe
un periodo turbolento, passando prima ai francesi,
poi al duca di Ferrara, poi alla Chiesa, agli spagnoli,
ancora ai francesi e infine ancora ai duchi d'Este.
Esaurito il casato estense anche Cotignola passņ
sotto lo Stato papalino, un dominio rimasto fino al 1859
(salvo la breve parentesi della Repubblica Cisalpina),
data d'annessione al regno d'Italia.
Dove si trova Cotignola ?
Altezza sul mare: m 19
Distanza da Ravenna: km 25
Frazioni: Barbiano, Budrio, San Severo.