Chiesa arcipretale di San Martino (Diocesi Arcivescovile di Imola). Edificio di stile neoclassico,
l'attuale Chiesa parrocchiale che sorge nella
grande piazza cittadina venne eretta nel 1820
sulle rovine della precedente chiesa romanica del secolo XI,
demolita perché cadente. Progettata dall'architetto
Giuseppe Magistrelli, fu sottoposta nel 1850
a importanti interventi di consolidamento delle fondamenta,
causa l'instabilità del terreno che ne minacciava il crollo.
Nel 1928 fu nuovamente restaurata e decorata dal
professore Augusto Pagliarini di Ferrara. La parrocchiale è caratterizzata da nitide e semplici
strutture su pianta centrale, con una navata unica
coperta a botte, affiancata da quattro grandi cappelle.
Nel grande Presbiterio si può ammirare una vasca
battesimale del secolo XV, a calotta sferica su base quadrata,
in pietra d'Istria, con incisi a rilievo gli stemmi comunali.
Di notevole pregio anche una grande pala d'altare dipinta ad olio su tela che rappresenta i Vescovi San Martino e San Patrizio, paludati, opera del conselicese Martino Vacchi del XVII secolo. Di particolare pregio infine il complesso ornamentale dipinto ad olio su tela, con le 15 scene del Rosario, di ignoto valente autore bolognese o ferrarese del XIX secolo, posto nell'ultima cappella a destra.
Di notevole pregio anche una grande pala d'altare dipinta ad olio su tela che rappresenta i Vescovi San Martino e San Patrizio, paludati, opera del conselicese Martino Vacchi del XVII secolo. Di particolare pregio infine il complesso ornamentale dipinto ad olio su tela, con le 15 scene del Rosario, di ignoto valente autore bolognese o ferrarese del XIX secolo, posto nell'ultima cappella a destra.
Chiesa di S. Maurelio
a Lavezzola (Diocesi Arcivescovile di Ravenna) - Nel 1609
l'antico Oratorio denominato della Candela dedicato a
S. Maurelio fu elevato a Parrocchia.
Le principali opere presenti nella Chiesa parrocchiale
sono una pala dell'altare maggiore che rappresenta
S. Vincenzo e S. Antonio e una statua in legno rappresentante
S. Sebastiano, patrono del paese.
E fonte battesirnale è ricavato da un pulvino del IV-V secolo.
Chiesa di S. Patrizio
a S. Patrizio (Diocesi Arcivescovile di Imola) -
Le prime notizie di una Parrocchia a
S. Patrizio risalgono al secolo XV, mentre l'attuale Chiesa,
costruita sulle fondamenta di quella preesistente,
risale al secolo scorso.
Monumento alle Mondine e agli Scariolanti -
Opera dello scultore Luciano Caldari,
è stato inaugurato il 31 maggio 1990 in occasione della celebrazione del centenario dei fatti del 1890. Il monumento è localizzato a Conselice in via G. Galfiei angolo via Di Vittorio.
Parco d'acqua - Nel 1991 si è aperto a Conselice il nuovo Parco d'acqua Acquajoss. 50.000 metri quadrati di verde e giochi d'acqua, fanno di Acquajoss uno dei parchi più attrezzati in Italia.
è stato inaugurato il 31 maggio 1990 in occasione della celebrazione del centenario dei fatti del 1890. Il monumento è localizzato a Conselice in via G. Galfiei angolo via Di Vittorio.
Parco d'acqua - Nel 1991 si è aperto a Conselice il nuovo Parco d'acqua Acquajoss. 50.000 metri quadrati di verde e giochi d'acqua, fanno di Acquajoss uno dei parchi più attrezzati in Italia.
La storia di Conselice
Anticamente era un porto di acque interne,
chiamato «Caput Silicis», congiunto a Imola
da una grande strada pavimentata con pietroni di selce;
all'epoca di Roma si chiamava Appia Selee Strata.
Conselice fu dai Romani fortificata e nel 537
seppe mirabilmente resistere a Belisario quando
Vitige era re d'Italia. Fu dell'Imperatore
d'oriente dal 553 al 568,
indi dei Longobardi fino al 774 quando,
sconfitto Desiderio, passò a Carlo Magno.
Prese viva parte alle lotte tra Chiesa e Impero tanto
che il vescovo di Imola, il quale nel 1080 aveva preso
parte alla consacrazione del Papa imperiale Clemente
III in opposizione al Papa romano,
corse nel 1085 a rinchiudersi nel forte di Conselice.
Ancora nel 1130 il Vescovo di Imola si rifugiò nel forte
di Conselice che nel 1186 gli fu assegnato dall'imperatore
Enrico e successivamente, nel 1222, sottratto e distrutto
dall'imperatore Federico.
Conselice appartenne poi ai Ghibellini
ed ancora alla Chiesa.
Nel 1365, scacciati i ministri della Chiesa,
si eresse in Repubblica consolare,
ben presto sciolta dall'arcivescovo
di Ravenna nella sua qualità di conte di Romagna.
Fu poi dell'inglese Giovanni Acuto, generale del Papa,
di Astorgio Manfredi, signore di Faenza, degli Este,
dei Manfredi scacciati da una rivolta e infine degli Este
che nel 1393 la cedettero ai Polenta, signori di Ravenna.
Passò poi al grande condottiero Alberico da Barbiano
e alla sua morte fu alternativamente dei Barbiano, degli Este,
dei Visconti. Nel 1340 per concessione ducale arricchì il proprio stemma di corona marchionale. Dal 1426 al 1500 restò sempre in soggezione degli Este poi,
cinta di mura, fu ora del Papa ora degli Este fino a che nel 1598
passò definitivamente alla Chiesa che la tenne fino al 1796,
epoca in cui venne occupata dai francesi.
Il periodo pontificio segnò per Conselice la decadenza
e all'epoca della rivoluzione francese era senza rocca,
senza porto, priva di commercio e insidiata dalla malaria.
Durante il periodo napoleonico fu ora dei francesi ora
dell'imperatore d'Austria per tornare nel 1815 al governo
pontificio al quale si ribellò nel 1831.
Passò poi alla Repubblica Romana e nel settembre del 1859
dichiarò l'annessione al Regno Sardo
al quale fu ufficialmente annessa nel 1860.
Nel 1890 vi furono i primi moti operai che ebbero
ampia risonanza a livello nazionale, con le mondariso
che reclamavano, in quei tempi di buia miseria,
una più giusta retribuzione.
La forza pubblica, intervenuta,
sparò sulla folla uccidendo tre persone.
Dove si trova Conselice ?
Altezza sul mare: m 6
Distanza da Ravenna: km 45
Frazioni:Lavezzola, San Patrizio, Chiesanuova.