L'unico edificio che ricorda l'antica Cervia,
oltre alla chiesa sconsacrata della Madonna della Neve,
che si trova in mezzo alle saline, è il
Santuario della Madonna del Pino,
situato sulla statale Adriatica vicino alle terme.
Fu fatto costruire in mezzo all'antica pineta
nel 1487 dal pio carmelitano Fra Girolamo Lamberti.
La chiesa è una costruzione tardo-romanica,
con un elegante portale in sasso d'Istria.
All'interno si conserva un dipinto raffigurante
la Madonna del Pino, attribuibile
al pittore ravennate Rondinelli.
Nelle pareti si trovano alcuni affreschi
databili ai primi del Cinquecento.
L'altare maggiore è stato costituito
da un sarcofago paleocristiano.
Sulla piazza principale di Cervia
si affaccia il palazzo comunale,
la cui costruzione inizia nel 1702,
e la Cattedrale, fatta erigere nello
stesso periodo dal vescovo Riccamonti.
L'altare maggiore della basilica,
di stile barocco, proviene dalla
sconsacrata chiesa di San Domenico a Forlì.
All'interno si trovano un altare ligneo,
dipinti di Francesco Longhi e di pittori
della scuola del Guercino oltre a una tavola
di Barbara Longhi raffigurante
la Madonna della Neve.
A pochi metri dal duomo, in corso Mazzini,
si può visitare la chiesa del Suffragio,
fatta costruire nel 1722 dalla confraternita
del SS Sacramento.
Al suo interno conserva un pregevole
crocefisso ligneo del XVI secolo,
un organo di Callido e dipinti di Giuseppe Cuppini,
pittore e architetto ravennate del primo Ottocento.
Poco oltre il ponte sul canale si trova la
chiesa di S. Antonio da Padova,
edificata assieme all'attiguo fabbricato
adibito a convento per i Minori Osservanti nel 1704,
quando i frati trasferirono la loro sede
dalla vecchia alla nuova città.
All'interno si conservano alcune tele del XVII sec.
Significativo esempio di architettura secentesca
pub essere considerato
il complesso dei magazzini del sale,
di cui fanno parte il magazzino «Darsena»,
un tempo approdo delle «burchielle»,
le imbarcazioni su cui si trasportava il sale,
e quello detto «Torre»,
fatto costruire dal conte Michelangelo Maffei nel 1691.
Appartiene al complesso anche la Torre di San Michele,
attuale sede della biblioteca comunale.
Nella frazione di Pisignano si trova infine
la Pieve di S. Stefano, una delle più antiche del Ravennate.
Entrò a far parte della diocesi di Cervia nel 1340.
Distrutta nel 1512, fu riedificata nel 1521.
La storia di Cervia
Cervia in epoca romana si chiamava Ficocle
e sorgeva a tre o quattro chilometri a ponente
dell'attuale città, ai limiti di una grande palude,
propaggine meridionale delle lagune venete.
Sulla terraferma e sui dossi emergenti dalle
acque si estendeva una vastissima pineta
che si congiungeva, al di là del fiume Savio,
con le pinete ravennati.
Alcuni reperti archeologici rinvenuti in zone
limitrofe risalgono alla tarda «età del bronzo»
(VI-V secolo a.C.).
E' comunque certa la presenza di insediamenti
umani a partire dal III secolo d.C.
La città fu sede di uno dei più antichi vescovati
della Romagna: il suo protovescovo,
secondo la tradizione, fu Sant'Eleuterio,
ma il primo di cui si ha memoria certa è San Geronzio,
che intervenne al concilio romano celebrato
nel 601 da papa Simmaco.
Nel 709 Ficocle fu interamente distrutta dall'esarca
Teodoro, che volle punirla per essersi unita
all'arcivescovo di Ravenna, in quel tempo ribelle
all'imperatore di Costantinopoli.
Gli abitanti per salvarsi si rifugiarono
in mezzo alle loro paludi,
dove poi costruirono la nuova città,
a cui diedero il nome di Cervia,
forse per gli «acervi», mucchi di sale,
o meglio per i cervi che allora popolavano la pineta.
La leggenda vuole che il nome sia dovuto a un cervo che,
per proteggersi dai cacciatori che stavano per colpirlo,
si sarebbe inginocchiato davanti a San Bassano,
vescovo di Lodi, di passaggio in quei luoghi.
Ispirandosi a questa leggenda lo stemma
del comune raffigura un cervo inginocchiato.
Le sorti della città furono sempre strettamente
legate a quelle delle sue saline,
che pare risalgano a epoca etrusca,
quando il sale era utilizzato ancora
come merce di scambio al posto della moneta.
Nel medioevo Cervia tentò di reggersi a libero comune,
ma potenti feudatari, comuni e signorie se la contesero
per il suo ambitissimo prodotto.
Furono particolarmente sanguinose le lotte fra i Polenta,
signori di Ravenna, e i Malatesta, signori di Rimini.
Dopo un lungo periodo di guerre e discordie,
la pace fra le due famiglie fu suggellata con il matrimonio
di Francesca da Polenta e Gianciotto Malatesta.
Nel 1463 Malatesta Novello di Cesena, signore di Cervia,
la vendette alla Repubblica di Venezia,
desiderosa di avere in Italia il monopolio
del lucroso commercio del sale.
Battuta Venezia nel 1509 ad Agnadello
dall'esercito della Lega di Cambrai,
Cervia tornava alla Santa Sede, sotto cui rimase,
esclusa la parentesi napoleonica, fino al 1859.
Al periodo della dominazione veneta risale la festa dello
«Sposalizio del mare»,
che si celebra ogni anno nel giorno dell'Ascensione.
La vecchia città di Cervia, che sorgeva in mezzo
alle saline e agli avanzi delle antiche paludi,
non godeva di un clima salubre.
Per questo nel 1697 papa Innocenzo XII
accondiscese alle richieste del vescovo
Gianfrancesco Riccamonti di demolire l'antica città
e ricostruirla in località più sana, dove si trova attualmente.
Il lavoro fu diretto da capimastri milanesi e durò nove anni.
L'architetto Bellardino Perti le diede la caratteristica linea
secentesca rimasta pressoché inalterata fino all'ultima guerra,
quando furono distrutte le sue porte.
Tra i personaggi illustri che nacquero o vissero a Cervia
si possono ricordare Odeodato Ressi, insigne economista,
che fu imprigionato con
Silvio Pellico sotto accusa di carboneria;
il cardinale Lorenzo Caleppi, amico del Metastasio
e tenace oppositore di Napoleone;
il giurista e poeta Luigi Mazzolani,
e Teodolinda Franceschi Pignocchi,
poetessa della scuola classica romagnola
e patriota del Risorgimento. In tempi più recenti amava
soggiornare a Cervia Grazia Deledda,
che qui trasse l'ispirazione per alcuni suoi romanzi,
fra cui Il paese del vento, La fuga in Egitto,
Il vecchio e fanciulli e varie novelle e racconti.
Posizione di Cervia in Romagna ?
Altezza sul mare: m 2
Distanza da Ravenna: km 22
Frazioni: Savio, Montaletto, Villa Inferno,
Castiglione, Carmuzzo, Pisignano, Saline