Cenni storici del turismo a Cervia 1870 - 1873
Il sindaco di Cervia, presidente della società
"Risveglio Cittadino"
, in un manifesto stampato e divulgato nel 1873 , dopo aver dichiarato che la società cervese non intendeva "far concorrenza alle altre Città, ne per magnificenza di stabilimento nè per tutti gli altri accessori, che sogliono rendere dilettevole e gradito il soggiorno dei bagnanti nella piccola Cervia nella Romagna di allora. Cervia non invitava i bagnanti e i turisti benestanti, ma gli impiegati, gli operai che a stento avevano accumulato poche lire per le vacanze estive.
, in un manifesto stampato e divulgato nel 1873 , dopo aver dichiarato che la società cervese non intendeva "far concorrenza alle altre Città, ne per magnificenza di stabilimento nè per tutti gli altri accessori, che sogliono rendere dilettevole e gradito il soggiorno dei bagnanti nella piccola Cervia nella Romagna di allora. Cervia non invitava i bagnanti e i turisti benestanti, ma gli impiegati, gli operai che a stento avevano accumulato poche lire per le vacanze estive.
In effetti il sindaco di Cervia - in quegli anni -
per tentare la via del richiamo turistico balneare
non aveva diversa scelta, perchè Cervia, allora
era indicata in tutti gli annuari ufficiali come zona
malarica.
Quando la societa "Risveglio Cittadino" fece esporre
vistosi cartelli nelle vicine stazioni ferroviarie
(la ferrovia giunse a Cervia nel 1885) in cui si
leggeva a grandi lettere:
Cervia, villini al mare, alloggi in città.
E' doveroso citare tre protagonisti
della letteratura Italiana della prima metà del
nostro secolo: Alfredo Panzini a Bellaria,
Marino Moretti a Cesenatico, Grazia Deletta
a Cervia.
A nord di Cervia, dopo Milano Marittima,
che è il prolungamento naturale della cittadina
sorto in mezzo all'antica pineta, l'insorgenza
delle stazioni balneari e del turismo marittimo
è stato più lento e rado.