Il Battistero Neoniano, detto anche degli Ortodossi, risale al V secolo e prende il nome dal vescovo Neone che ne ha fatto proseguire la costruzione dopo il suo predecessore Orso. La sua costruzione è stata avviata intorno al 400 e si è conclusa nel 450 circa. Annesso alla cattedrale, sito a Ravenna in Romagna, il battistero conosciuto soprattutto per il mosaico che occupa tutto lo spazio della cupola centrale dell'edificio.
Occorre innanzitutto considerare questo monumento ravennate nell’insieme del complesso del quale fa parte e che comprende anche la Cattedrale e l’Episcopio. Questi tre edifici devono necessariamente essere considerati come un tutt’uno anche se nel tempo gli ultimi due sono stati rifatti ampiamente (l’attuale Episcopio ingloba quello più antico con la splendida Cappella di S.Andrea di Ravenna), infatti nel Battistero avviene anche l’istruzione dei catecumeni impartita del Vescovo, il quale abita nell’Episcopio che è il luogo dove si conserva e si tramanda la dottrina; inoltre il Battesimo è inizio della vita nella comunità cristiana che ha nell’Eucaristia, celebrata in Cattedrale, il suo culmine e la sua fonte. Possiamo perciò immaginare il Vescovo Pietro Crisologo che insegna nel Battistero e celebra la liturgia nella Cattedrale con le parole che sono giunte fino a noi perché conservate nella biblioteca dell’Episcopio.
E' una semplice costruzione in laterizi di forma ottagonale con quattro grandi nicchie che si diramano all'esterno, con le porte interrate ( il livello originario è a circa 3 m. al di sotto dell' attuale piano campagna ). Il Battistero fu decorato splendidamente con mosaici raffiguranti Gesù, gli Apostoli e una serie di simboli religiosi, dal vescovo Neone verso il 450d.C. di forma ottagonale: all'interno conserva oltre alla meravigliosa decorazione di mosaico di influenza ellenico - romana, degli stucchi e parti marmoree. Al centro una vasca ottagonale di marmo greco e porfido rifatta nel 1500, conserva qualche frammento originale.
Dal punto di vista della conservazione e del simbolismo, forse il più bello e significativo oggi visibile, sia perché è tra i più antichi, sia perché è molto ben conservato, sia per l’abbondanza di simboli della catechesi battesimale. Fra questi dobbiamo notare il collegamento catechetico fra la parte centrale della volta di cupola che rappresenta il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano, la sequenza degli Apostoli che la circonda e i ritratti dei Profeti. Gesù che viene battezzato da Giovanni è, in virtù del mistero pasquale, il fondamento dei Sacramenti dei quali il Battesimo è il primo in quanto costituisce l’inizio della vita cristiana, gli Apostoli, dei quali il Vescovo è successore, sono coloro che trasmettono la fede attraverso l’annuncio del mistero pasquale ad ogni uomo e ad ogni donna, i Profeti sono coloro che per primi hanno parlato di Gesù preannunciandone la venuta e preparando con la predicazione gli uomini ad accoglierlo.
Colui che i Profeti hanno annunciato, che gli Apostoli hanno incontrato, che Giovanni ha battezzato, Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio che nel mistero pasquale si è donato per la salvezza di ogni uomo. Il catecumeno è chiamato ad accogliere questo insegnamento e a renderlo concreto proprio sulla base dell’insegnamento del successore degli Apostoli, e della testimonianza di tutta la comunità della quale diviene parte viva. La sequenza degli Apostoli richiama poi il Simbolo della Fede, cioè il Credo, che noi conosciamo anche propriamente come Simbolo Apostolico; è la professione della fede cristiana cattolica, della fede nella quale sono siamo stati battezzati.