Le principali attrattive di Castel del Rio - Imola
L'originaria «Castel del Rio» sorgeva su un colle
oltre il «Castellaccio» di cui rimangono
a tutt'oggi imponenti ruderi,
tra cui un mastio circolare,
mentre l'attuale capoluogo si chiamava Mercatale.
I mercatali, un toponimo molto
diffuso nel nostro Appennino,
non erano altro che luoghi più facilmente
raggiungibili rispetto agli arroccati insediamenti urbani.
In essi si svolgevano attività di scambio
legate all'economia del borgo.
Fra il quattrocento e il cinquecento la famiglia
Alidosi attraversò il suo momento
di maggiore splendore e potenza.
Il Palazzo Alidosi -
Verso il 1510 il cardinale Francesco Alidosi
dette inizio al prestigioso palazzo-fortezza,
forse su progetto del Bramante,
di cui era amico.
Il palazzo doveva essere costruito
a pianta quadrata con 4 parti uguali
a quelle attuali.
Tutto intorno doveva
girare un fossato che doveva servire per la difesa,
ma non doveva contenere acqua:
infatti dagli ultimi sondaggi in occasione
dell'ultimo restauro non è stata riscontrata
traccia d'acqua.
Si accedeva al Palazzo attraverso
il portone principale che porta sopra
lo stemma degli Alidosi in cui sta scritto
che Rizzardo e Cesare costruirono il Palazzo.
Il ponte di accesso era a tre arcate
e oltre fino al fiume c'era il giardino degli Alidosi,
con fontane e alberi molto rari, chiamato
«il giardino delle delizie».
Un angolo molto bello e caratteristico
del palazzo è costituito dal cortile
delle Fontane o delle colonne o della giustizia
(l'entrata dell'attuale municipio di Castel del Rio).
È un vero e proprio gioiello di arte rinascimentale.
Doveva essere costituito da 28 colonne
in arenaria di un solo pezzo: sette per ciascun lato,
se il progetto fosse stato ultimato.
Rimanendo solo la quarta parte del progetto,
il cortile è retto da tre colonne.
È adornato con fontane a conchiglia,
tipiche dell'arte rinascimentale.
Nel cortile vi sono otto nicchie circolari
che dovevano accogliere altrettanti busti degli Alidosi.
Attualmente il palazzo mostra due grandi bastioni
che rappresentano metà dello sviluppo
planimetrico del progetto e che
si affacciano sulla via pubblica.
Dal 1841 è sede municipale
ed è attualmente in corso di restauro.
Al suo interno ha sede il museo
della guerra con reperti e
documenti riguardanti la prima
e la seconda guerra mondiale e la Resistenza.
Il Ponte Alidosi -
Particolare attenzione merita il Ponte sul Santerno:
già nella prima metà del '400 in questo luogo
era presente un attraversamento,
che consentiva l'accesso alla comunità di Osta,
ma che essenzialmente costituiva un punto
nevralgico della viabilità e dei commerci.
Nel 1473 venne costruito un nuovo
ponte che però non resistette a lungo;
infine, con atto notarile del 5 agosto 1499,
Obizzo Alidosi appaltò a certo mastro
Gurrieri da Imola la costruzione di un'opera
stabile e sicura che ancora oggi è lì,
sfacciatamente imperturbabile a continuare
il suo lavoro di parentesi materializzata
fra una sponda e l'altra del fiume.
Vero capolavoro di ingegneria civile,
il ponte a schiena d'asino si staglia sul fiume
con una luce di ben 42 metri e una «freccia»
di circa 19 metri.
Oggetto di ripetute riparazioni nella
seconda metà del '500
e dopo i danni del terremoto del 172,
consolidato e restaurato verso la metà
di questo secolo, non è neppure scaduto
alla dimensione di cimelio:
lo può attraversare tranquillamente in automobile.
Altri monumenti -
Tutto il territorio (Cantagallo, Caste laccio, Valmaggiore)
conserva ruderi di antichi castelli.
Percorrendo i sentieri che si snodano in mezzo ai boschi,
si trovano vecchi borghi abbandonati, cappelle,
casette per le castagne, mulini ad acqua,
che ci permettono di entrare in
questo mondo appenninico del passato.
Le storia di Castel del Rio (Bo)
Importanti sono le vicende storiche di questa comunità che,
per la sua posizione di cerniera tra la Toscana e la Romagna,
favorita dai traffici, venne a lungo considerata
luogo di particolare rilevanza storica.
Il monte Bernasino, a un chilometro
a nord-ovest dell'attuale centro,
è ricordato come soggetto al canossiano Bonifacio,
poi a Matilde, che nel 1078
concesse il territorio alla Chiesa pisana.
Nel 1124 diventò proprietà della Chiesa imolese,
dalla quale nel 1186 passò alla famiglia degli Alidosi,
che determinerà la sorte della media e
alta valle del Santerno fino a circa metà del Seicento.
Tra il 1207 e il 1209 l'area denominata
Massa di Sant'Ambrogio e poi Alidosia,
venne infeudata dall'imperatore
Ottone IV ai fratelli Alidux e Malgarito.
Verso la metà del secolo,
poco a ovest dell'attuale capoluogo,
venne eretto il Castello presso il Rio del Monte
(da cui il nome «del Rio»).
Probabilmente, però,
nel luogo esisteva già una fortificazione,
poiché un documento del 1179 menzionava
un «Castrum rivi» di pertinenza della Chiesa imolese.
La sorte di questo territorio fu segnata dall'alternarsi
di conflitti tra la Chiesa e la potente famiglia degli Alidosi,
che nel Trecento resse anche la Signoria di Imola.
Il suo ultimo rappresentante,
Mariano, il 16 gennaio 1638, consegnò il possesso
alla Santa Sede, nelle mani di monsignor Terzaghi.
Dove si trova Castel del Rio ?
Altezza sul mare: m 225 a m 850
Distanza da Imola: km 25
Frazioni: Valsalva, Moraduccio, Belvedere, Giugnola