Olio Colline di Romagna DOP
Le olive da cui si ottiene l'olio Colline di Romagna vengono raccolte a mano e coltivate nei territori collinari della provincia di Rimini, nei pressi dell'area costiera e nelle fasce collinari della provincia di Forlì Cesena, e appartengono alle cultivar Correggiolo e Leccino, con eventuale aggiunta di Pendolino, Maraiolo e Rossina.
La raccolta avviene tra il 20 ottobre e il 15 dicembre e la spremitura va effettuata entro due giorni dalla raccolta. Al momento del consumo si presenta di colore verde e giallo oro.
Caratteristiche
acidità: 0,50% massima;
colore: da verde a giallo oro;
odore: fruttato talvolta intenso;
sapore: fruttato, leggermente amaro e piccante; La massima espressione dell'Olio Romagnolo è il Colline di Romagna Dop, un olio dal sapore gustoso, con un leggero e piacevole retrogusto amarognolo e una notevole presenza di note aromatiche, ottenuto dalle varietà di olivo Correggiolo (minimo 60%), Leccino (massimo 40%) e alcune varietà minori in una misura massima del 10%.
Olio extra vergine la storia in Romagna
Il territorio della bassa Romagna, è sempre stato un punto di osservazione privilegiato per lo studio delle colture e della vegetazione nel suo complesso.
Fra le piante caratteristiche del clima più temperato, l'olivo costituisce una essenza attestata su questo suolo fin dalla preistoria.
Le dimensioni della sua presenza nel tempo si sono modificate in seguito alle variazioni climatiche ed al conseguente oscillare del suo limite settentrionale di espansione. A partire dall'età villanoviana quantomeno, la presenza dell'olivo in area di Rimini può dirsi continuativa. Il forte radicamento dell'olivo in questo territorio è testimoniato dalla sua persistente presenza anche nella difficile fase storica che vede la caduta dell'impero, il dispiegarsi delle invasioni barbariche, la crisi dell'assetto agricolo. Nei secoli dell'alto Medioevo, numerose fonti archivistiche segnalano la presenza di olivi sparsi, oppure di oliveti veri e propri nelle campagne collinari presso Santarcangelo di Romagna. Dopo il mille sono più numerose le carte che testimoniano la diffusione dell'olivo in ambito riminese. La documentazione notarile successiva (specie quella quattrocentesca) conferma il peso dell'olivo in tutto il territorio, con speciale fortuna sui rilievi collinari.
Nel tardo medioevo, trova una sua eloquente testimonianza grazie alla diffusa presenza dei molini da olio e delle scorte presenti nei castelli di Santarcangelo di Romagna ed in quasi tutti quelli del riminese. Successivamente alti e bassi, determinati da una serie di eventi climatici, favorevoli e non, hanno portato alla crisi dei primi dell'ottocento, alla ripresa degli anni trenta, e così via.