Mercato Saraceno

Il centro storico di Mercato Saraceno è diviso in tre parti: Piazza di Sopra, Borgo di Mezzo e Piazza di Sotto.

E' raggiungibile dalla superstrada E45 percorrendo da Ravenna fino alle colline di Cesena dove si trova l'uscita per Mercato Saraceno. In posizione elevata si colloca Palazzo Dolcini, edificio
Palazzo Dolcini - Mercato Saraceno
realizzato tra il 1926 e il 1927 secondo gli schemi architettonici dello stile "liberty", con linee sobrie e contenute e con decorazioni dai cromatismi tenui e delicati. Pensato inizialmente come sede di partito, venne poi destinato a spettacoli pubblici e divertimenti. Attualmente funge da teatro, sala per conferenze e cinematografo.

Nella piazza Mazzini domina la Chiesa di Santa Maria Nova, di incerta data, che conserva due pregevoli opere del pittore cesenate Cristoforo Serra (1600-1689), della scuola del Guercino. Di notevole interesse un organo di Gaetano Callido metà del '70 . 

Più a nord, in località San Damiano, sorge l'omonima Pieve, esempio di chiesa altomedievale, le cui prime tracce risalgono al 972. La costruzione è a tre navate, sorretta da 14 colonne in arenaria mista a mattoni; vi si trovano opere di Bernardino Guarini e Michele Valbonesi, a cui è attribuita la grande pala d'altare maggiore raffigurante il martirio dei santi Cosma e Damiano. Va anche ricordata la Pieve di Montesorbo, a 5 km dal paese, un'opera del tardo bizantino (se. VIII-IX), con rifacimenti in età romanica e settecenteschi. Ha una struttura a croce greca a tre navate, sostenute da otto antiche colonne, sovrastate da capitelli corinzi.

La storia di Mercato Saraceno

Costruito su un antico insediamento del XII secolo, Mercato Saraceno sorge sulla sponda sinistra del fiume Savio, distribuito su tre terrazzi alluvionali. Le prime notizie certe risalgono al 1223, anno in cui si dà notizia di un "Forum Saraceni" posto nella giurisdizione del vescovo di Sarsina. Il nome del comune non si riferisce a influenze musulmane, ma a un certo Saraceno, figlio di Alberico degli Onesti, antico signorotto del paese. Lo stemma di Mercato Saraceno, che è rappresentato da un moro bendato, fa parte del gruppo dei cosiddetti stemmi parlanti e non ha nulla a che fare con l'origine del borgo. Fiorente zona di mercato, fu dominato dapprima dalla famiglia ravennate degli Onesti, poi dagli arcivescovi di Ravenna che lo tennero fino ai primi anni del XIX secolo. Nel secolo scorso divenne centro minerario di grande importanza per le sue miniere di zolfo. Dal XV al XVIII secolo si sviluppò poi una caratteristica attività artigiana per la fabbricazione delle olle in terra refrattaria usate negli impianti di fusione del minerale zolfifero. Furono attive in passato anche alcune cave di gesso, che veniva usato sia come pietra da taglio sia, previa cottura, come materiale legante. Oggi l'attività economica più rilevante è quella agricola, anche se negli ultimi tempi si sono sviluppate attività casearie ed è sorto un certo numero di insediamenti artigianali e di piccole industrie.

Posizione geografica di Mercato Saraceno

Altezza sul mare: m 134 Distanza da Forlì: km 45,5 Frazioni di Mercato Saraceno: Bacciolino, Bora, Cella, Ciola, Colonnata, Falcino, Linaro, Montecastello, Monte Iottone, Monte Sasso, Montesorbo, Musella, Paderno, Piavola, San Damiano, San Romano, Serra, Taibo, Tomano, Valleripa.


Posizione geografica Mercato Saraceno