L'arcivescovo Buoncompagni, alla fine del sec. XVI, decise di far costruire nel borgo di Porta "Ursicina" una chiesa parrocchiale. La decisione fu presa per assistere spiritualmente la numerosa popolazione. Il nome della chiesa era "S.Agata", in seguito venne ricostruita e resa più accessibile, questi cambiamenti finirono nell'anno 1588.
I muri esterni sono in mattoni color giallo, l'interno è a tre navate e ci sono tre altari in marmo; l'altare più grande proviene dalla chiesa di San Francesco e fu trasferito nel 1921. Ora dietro a questo altare vi è un'immagine raffigurante la "Madonna col bambino". La giurisdizione della Parrocchia di San Rocco è stata sempre molto estesa.
Nell'anno 1786, risultavano ancora comprese nel suo territorio ben 10 chiese.
Da un inventario del 1881, compilato dal parroco don Romualdo Gambi, conservato nell'archivio parrocchiale, risulta che il territorio della parrocchia di San Rocco si estendeva fino al mare, comprendendo Porto Fuori, Classe e Madonna dell'Albero e la sua popolazione ammontava a 5.135 anime raggruppate in 960 famiglie.
Poi, agli inizi di questo secolo, cominciò lo smembramento del vasto territorio parrocchiale di San Rocco.
Nel 1912 fu eretta a parrocchia la basilica di Sant'Apollinare in Classe; nel 1917 fu eretta a parrocchia anche la chiesa di Santa Maria in Porto Fuori e, in quell'anno, il parroco della chiesa madre di San Rocco don Alessandro Nanni fu insignito del titolo di "arciprete".
In seguito, si ebbero altre cessioni territoriali, a beneficio della nuova parrocchia di Santa Maria del Torrione e della chiesa di Santa Barbara in Santa Maria in Porto.
E infine, nell'anno 1970, si ebbero le ultime due cessioni a favore delle Comunità di San Paolo e di San Lorenzo in Cesarea.
Nonostante ciò, la parrocchia di San Rocco resta una delle più popolose della diocesi di Ravenna.
Attualmente conta circa 13 mila anime.
E la sua giurisdizione si estende ad un pur sempre vasto territorio, come si vede nella piantina.
La nostra chiesa arcipretale, non abbastanza vecchia da essere antica, né tanto nuova da dirsi moderna, è una chiesa modesta, senza tante pretese, specialmente se messa a confronto con le stupende e famose basiliche ravennati. Tuttavia, essa è un ottimo, oltre che unico a Ravenna, esempio di puro stile Ottocento.
Caratteristiche della chiesa di San Rocco di Ravenna
La chiesa è lunga 29 metri e larga 24. I muri esterni sono in mattone a vista di color giallo chiaro.
Antistante la facciata v’è un pronao massiccio, cui si accede attraverso una gradinata di sette gradini di sasso d’Istria, sormontato da una doppia fila di colonne anch’esse a mattoni a vista, sei in prima fila e quattro in seconda, con capitelli di ordine corinzio, privi però di ornamento. Sul sagrato, dal 1996, é stata collocata su un piedistallo, una statua, alta due metri circa, di Padre Pio da Pietralcina, il noto Cappuccino dalle Stigmate, realizzata in bronzo dallo scultore di Cesena Tino Neri.
L'interno è a tre navate, dalle linee semplici ed eleganti, con influssi settecenteschi. La navata centrale è divisa da quelle laterali da tre arcate, sorrette da forti pilastri. Lungo i pilastri e nelle pareti del presbiterio si elevano delle lesene, coronate da capitelli di ordine corinzio, ornati di fogliami. La volta è a botte con unghie in corrispondenza delle finestre ad arco. Le volte delle navate laterali sono invece costituite da tre piccole cupole ribassate. In ciascuna delle navate laterali si aprono due finestre impreziosite da artistiche vetrate istoriate, realizzate nel 1981-82 dalle Vetrerie Artistiche Fiorentine.