Galeata

Le principali attrattive di Galeata

Disposta oltre il Bidente, in una larga conca, Galeata presenta vie porticate e un'edilizia storica di chiara impronta toscana. La ricostruita arcipretale di San Pietro poggia su basi antiche (i resti maggiori si trovano sul fianco sinistro) e si ritiene fondata nel secolo IV. All'interno si possono ammirare due pale d'altare di scuola toscana seicentesca. Nella porticata via Zanelli è collocato il palazzo Pretorio, ex comunale, riedificato nel 1636. Ha stemmi in pietra sulla facciata, un grande marzocco e, alla base della torre campanaria, una colonna con croce bizantina.


Il palazzo ospita, oltre alla biblioteca e all'archivio storico comunale, il museo civico «Domenico Mambrini», risistemato nel 1983. Qui sono esposti i materiali provenienti dagli scavi di Mevaniola (sculture, iscrizioni, monete e frammenti edilizi) e dal palazzo di Teodorico e inoltre la collezione Mambrini, con pezzi dalla preistoria fino al Rinascimento. A 4 km dal centro si trova la chiesa di Sant'Ellero, raggiungibile anche in trenta minuti di camminata sull'antica mulattiera.

Già parte dell'omonima abbazia risalente al V secolo, venne ricostruita nel Seicento. Conserva nella facciata il portale romanico e resti architettonici e scultorei murati. L'interno è a navata semplice, con cappelle laterali, abside quadrata e presbiterio sopraelevato; nella cripta è posto un sarcofago marmoreo di Sant'Ellero, d'origine bizantina (secolo VIII).

Nei pressi di Monte delle Forche è venuto alla luce il cosiddetto palazzo di Teodorico, una grande villa del V-VI secolo, eretta su una costruzione romana più antica. L'edificio è stato identificato come la residenza di caccia del re goto, menzionata nella «Vita di Sant'Ellero» di Paolo Monaco. Infine, prima dell'abitato dì Pianetto, una deviazione conduce all'area archeologica di Mevaniola. Di essa vanno ricordati i resti di un edificio a pilastri, le terme (con ambiente absidato e canalizzazioni), un piccolo teatro ispirato a modelli ellenistici, con orchestra circolare e cavea poggiante su un terrapieno, preceduto da un lastricato in arenaria e per ultima una cisterna che fungeva da acquedotto urbano.

Galeata e la sua storia

All'inizio del X secolo la zona in cui ora sorge il paese venne occupata dagli umbri, in ritirata sotto la pressione dei celti. Qui il popolo umbro fondò Mevaniola, nome derivante da Mevagna (oggi Bevagna), località da loro abbandonata, che sorgeva sulle rive del Clitumno. Nel 266 a.C. giunsero i romani, i quali lasciarono in un primo tempo una certa autonomia agli abitanti del luogo. In seguito però, nel I secolo d.C., il borgo divenne municipio romano e sede della Stellatina Tribus (sorta di collegio senatoriale decentrato).

Nel V secolo hanno inizio le invasioni barbariche, con numerosi saccheggi; ciò provocò il prematuro abbandono della città da parte dei suoi abitanti, che si rifugiarono nei boschi circostanti, continuando la loro attività agricolo-pastorale. Le rovine di Mevaniola divennero fonte di prelievo per la costituendo Galeata, in particolare per l'abbazia di S.Ellero, a cui la cittadina fu soggetta nell'alto medioevo, e per il palazzo di Teodorico. Quest'ultimo venne edificato intorno al 497 d.C., in contemporanea alla costruzione dell'abbazia. Successivamente Galeata divenne libero e nel 1425 passò ai fiorentini.

Dove si trova Galeata ?

Altezza sul mare: m 235
Distanza da Forlì: km 35
Frazioni di Galeata: Pianetto, San Zeno.