La Rocca Malatestiana situata a Santarcangelo di Romagna, una cittadella medievale ricca di storia, cultura e gastronomia romagnola, è stata edificata, come numerose rocche presenti nell'entroterra di Rimini, da Carlo Malatesta nel 1386.
Il castello è composto da una torre principale del XIV secolo detta Mastio, tipica dei castelli medievali, caratterizzata da un'altezza superiore alle altre. La Rocca che ancora oggi possiamo ammirare, grazie agli interventi eseguiti da Sigismondo Pandolfo Malatesta, risale al 1447 anno in cui la struttura assunse la forma definiva che il castello attuale conserva.
La storia della Rocca
Sul luogo dove oggi sorge la Rocca Malatestiana, troviamo due riferimenti storici: il primo risale al Codice Bavaro, in cui si legge che alla fine del IX secolo, sull’altura Mons Iovis, sorgeva il castello chiamato Santarcangelo.
Il secondo ci porta a Federico Barbarossa che nel 1164 concesse da Santarcangelo due diplomi ai monasteri ravennati di Sant’Apollinare e di San Severo. A partire dalla prima metà del XIII secolo, durante le battaglie fra Guelfi e Ghibellini, il dominio su Sant’Arcangelo passò gradualmente ai Malatesta: il dantesco “Mastin vecchio” presidiò per breve tempo il castello quando divenne capo della parte guelfa, e nel 1288 il figlio Gianciotto lo sottrasse per un anno circa al comune di Rimini. Alcuni storici attribuiscono a quest' ultima circostanza il racconto dantesco di Paolo e Francesca dove si pensa che tra le mura della Rocca sia avvenuta la loro uccisione.
Fu solo nel XIV e XV secolo che con Galeotto (1323-1385), Carlo (1368-1429) e Sigismondo Pandolfo (1417-1468), i Malatesta riuscirono a conquistare il dominio incontrastato sull'intero territorio di Rimini.
Mura con fortificazione a Scarpa |
Nel 1498 la Rocca fu conquistata da Cesare Borgia e dopo la caduta di quest'ultimo, fu anche abbandonata dai Malatesta. La Rocca passò quindi ai Veneziani che la cedettero alla Santa Sede nel 1505. Successivamente fino all’Unità d’Italia, il castello medievale fu dato in una sorta di affitto, detto enfiteusi, a molti signori dell'epoca, finché nel 1880 divenne proprietà della famiglia Massani. Ancora nel 1903 fu acquistata dai Conti Rasponi che cedettero per eredità ai conti Spalletti.
Dal 1988 La Rocca di Sant'Arcangelo è sede dell’Associazione Sigismondo Malatesta che vanta tra i soci fondatori la Principessa Marina Colonna attuale proprietaria della Rocca, che vuole valorizzare le tradizioni e la storia medievale riminese del castello, uno dei meglio conservati dell’entroterra della Romagna. La Rocca viene aperta periodicamente al pubblico. (Vedi in fondo a questa pagina)
Struttura e interni della Rocca
La cittadella di Santarcangelo di Romagna conserva ancora nella parte alta, la tipica struttura del borgo medievale fortificato. Qui sorge la Rocca malatestiana la quale fu successivamente rimodernata per essere adibita a palazzo. Solo alcune parti mantengono quindi la struttura originaria, la torre principale (il Maschio) e i sotterranei.
La pianta della Rocca è quadrata con un cortile interno, tre torri e il maschio principale più alto. Il muro dalla parte del centro abitato fu ribassato da Sigismondo Pandolfo Malatesta durante i lavori del 1447. La struttura è caratterizzata da un’alta torre. L'ingresso del castello era originariamente munito di una stretta porta d'accesso ai camminamenti nascosta nelle mura. Questa veniva utilizzata per le guardie di ronda del castello e che poteva essere usata anche come uscita o ingresso di emergenza in caso di attacco o di assedio; inoltre rimangono ancora le tracce visibili dei camminamenti sul muro sopra l’arco delle corsie che conducono al ponte levatoio.
Via Rocca Malatestiana, 4 - Santarcangelo Rimini
Aperta il primo sabato del mese e la domenica consecutiva
dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 19,00
La pianta della Rocca è quadrata con un cortile interno, tre torri e il maschio principale più alto. Il muro dalla parte del centro abitato fu ribassato da Sigismondo Pandolfo Malatesta durante i lavori del 1447. La struttura è caratterizzata da un’alta torre. L'ingresso del castello era originariamente munito di una stretta porta d'accesso ai camminamenti nascosta nelle mura. Questa veniva utilizzata per le guardie di ronda del castello e che poteva essere usata anche come uscita o ingresso di emergenza in caso di attacco o di assedio; inoltre rimangono ancora le tracce visibili dei camminamenti sul muro sopra l’arco delle corsie che conducono al ponte levatoio.
Entrando nella Rocca malatestiana, sotto la volta d’ingresso, sulla destra vediamo una piccola stanza anticamente utilizzata come infermeria per i soldati di guardia feriti. Proseguendo nel cortile decorato da lastre, si scorge al suo centro un antico pozzo medioevale ancora efficiente che comunica con l’originale cisterna per la raccolta dell’acqua, i filtri e le cisterne che sono perfettamente conservati in quanto sotterranei e, di conseguenza, protetti dalle intemperie esterne. I sotterranei della Rocca sono sorretti con volte di pietra a forma di botte necessarie per irrobustire la struttura contro i colpi di cannone delle artiglierie nemiche. L’uso di queste antiche strutture è ricorrente nelle fortezze e nei castelli progettati da Sigismondo, da Rimini a Mondaino e da Verucchio a Santarcangelo di Romagna.
All'interno della Rocca di Sant'Arcangelo troviamo degli edifici che si affacciano sul cortile del castello, i quali sono stati adattati ad uso abitativo per i signori dell'epoca. Per entrare nella torre più grande, detta maschio o mastio, esiste una piccola porta nella parte destra della corte. In questo lato della Rocca si nota che i beccatelli, che sostenevano e circondavano le parti sporgenti della cinta intorno al castello, sono andati persi. L'opera di fortificazione di Sigismondo Pandolfo si può vedere dal muro inclinato alla base della cinta muraria del castello e nella torre esagonale. Questa tecnica difensiva viene chiamata "scarpa" la quale porta molteplici vantaggi per la difesa della Rocca tra i quali il rafforzamento della base dei muri stessi, aiuta a tenere il più distante possibile dalle mura e dalle torri il nemico e le sue macchine d'assedio (come torri e scale) e migliora l'efficacia della difesa con il tiro delle frecce, olio bollente, pietre, etc..
Successivamente la Rocca fu dotata di "bombardiere" ovvero le feritoie nelle mura per l'uso di armi da fuoco medie e pesanti, molto frequenti nei castelli italiani ammodernati per la difesa nel quattrocento. Una scala a chiocciola posta negli spazi interni, porta al primo piano, dove si può ammirare la prima stanza dal soffitto a cassettoni e il pavimento in mattoni, e dal mobilio barocco vicino alle pareti. Nel corso dei secoli la Rocca è stata sempre più usata come residenza privata, questo ha portato più volte a sostituire l'antico arredamento e modificare gli interni.
La Rocca è una proprietà privata visitabileSuccessivamente la Rocca fu dotata di "bombardiere" ovvero le feritoie nelle mura per l'uso di armi da fuoco medie e pesanti, molto frequenti nei castelli italiani ammodernati per la difesa nel quattrocento. Una scala a chiocciola posta negli spazi interni, porta al primo piano, dove si può ammirare la prima stanza dal soffitto a cassettoni e il pavimento in mattoni, e dal mobilio barocco vicino alle pareti. Nel corso dei secoli la Rocca è stata sempre più usata come residenza privata, questo ha portato più volte a sostituire l'antico arredamento e modificare gli interni.
Orari Rocca di Santarcangelo di Romagna
Via Rocca Malatestiana, 4 - Santarcangelo Rimini
Aperta il primo sabato del mese e la domenica consecutiva
dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 19,00
Verificare gli orari chiamando il numero Tel. 0541 620832