Le principali attrattive di Mordano
A undici chilometri da Imola si respira ancora aria cateriniana,
cioè di Caterina Sforza, che vicino a Mordano, Bubano per l'esattezza,
si costruì una bella rocca per resistere ai francesi di Carlo VIII. Doveva essere massiccia, ma non ne rimane quasi più traccia.
Chi si è divertito a prendere le misure, dice che era quadrata,
44 metri e mezzo di lato, mura a scarpata alte 13 metri,
quattro torrioni circolari di 15 metri di diametro e un maschio
a base rettangolare alto 17 metri.
La rocca non fu sufficiente:
Mordano subì un crudele saccheggio.
Se la rocca cateriniana è sparita, rimangono le due grandi torri
che fanno ala all'ingresso di Mordano. L'ingegner Giovanni Brusi,
che le disegnò negli anni Ottanta del secolo scorso, aveva sott'occhio
quelle dell'arsenale di Venezia. Era un'epoca di grandi ritorni e l'Italia
fu piena di "merli". I due propilei creano la necessità di un fondale offerto,
più onestamente, dalla chiesa parrocchiale dedicata a S. Eustachio,
ricostruita dopo le distruzioni della guerra. All'interno, sull'altare maggiore, è affrescata la Madonna col Bambino (XVI secolo).
Interessante il piccolo tabernacolo del Cristo morto,
nella cappella maggiore, risalente al XV secolo.
Nel battistero ricorre lo stemma di Mordano:
un drago e una freccia.
C'è, al proposito, un contrasto con il nome
che deriverebbe da Moretano, luogo dove abbondano i gelsi.
Infatti all'inizio lo stemma di Mordano era un gelso.
Belle le passeggiate nei dintorni, favorite dalla vicinanza del Santerno:
al mulino di Bubano e alla vicina chiesa di Santa Maria,
alla Ringhiera vecchia, che una volta dovette assolvere a funzioni di difesa,
al borgo San Germano con i due oratori gemelli. La festa principale č per
Sant'Antonio abate, la prima domenica d'agosto.
La storia di Mordano
Sembra che il nome di Mordano derivi da Moretum
(luogo per la coltivazione dei gelsi).
Assoggettato nel 1152 dai bolognesi, il comune fu oggetto
negli anni seguenti di aspre contese che ebbero per protagonista
la vicina Imola.
Alla fine del Duecento fu Maghinardo
da Susinana ad impossessarsi
di Mordano, che poi lasciò all'amico Matteo Ragnolo.
Fu poi la volta, verso la metà del 1300,
dei Della Bordella di Imola, a cui seguirono i domini dei milanesi,
dei veneziani, dei faentini Manfredi e infine (nel 1475)
di Girolamo Riario, nipote di papa Sisto IV,
alla cui morte il comune passň a Caterina Sforza.
Quest'ultima fortificò il paese,
ma dovette poi cedere nel 1494, ai francesi di Carlo VIII.
Seguirono, nel XVI secolo, nuovi spargimenti di sangue,
dato che il comune subì l'offensiva di Giovanni Sassatelli,
il Cagnaccio, adirato per l'appoggio che Mordano aveva
accordato alla famiglia Vaini.
Infine il comune passò sotto il governo della Chiesa,
fino all'arrivo in Romagna (1796) delle truppe napoleoniche.
Del 1802, infine, è l'ultimo atto ufficiale del comune autonomo
di Bubano, che da allora confluì nel comune di Mordano.
Dove si trova Mordano in Romagna ?
Altezza sul mare: m 21
Distanza da Imola: km 12
Frazioni: Bubano